radiazioni cellulari

Per abitudine e, spesso, anche per necessità, il nostro cellulare è diventato parte essenziale della nostra vita e della nostra routine quotidiana. Lo usiamo per la sua azione basilare, cioè comunicare, ma con l’avanzamento della tecnologia e l’aumento delle funzionalità, lo abbiamo sempre tra le mani e vicino al nostro corpo. È proprio questa vicinanza che sta preoccupando i medici e il modo in cui le radiazioni influiscono sul funzionamento del nostro organismo.

Sono stati effettuati moltissimi studi e di battiti a tal proposito. Alcuni oncologi stanno cercando di comprendere la connessione tra malattie gravi, come il cancro, è il calore prodotto dagli smartphone. Seppur non si hanno ancora notizie del tutto chiare, l’unica certezza è che i cellulari sono radioattivi e, in quanto tali, possono essere pericolosi.

I cellulari che emettono più radiazioni e perché evitarli

In vendita, sugli scaffali di tutto il mondo, ci sono cellulari che sono più radioattivi di altri e quindi maggiormente dannosi. Ma come si calcola il livello di radioattività? In base a come i nostri meccanismi biologici reagiscono all’assorbimento di una determinata quantità di radiazioni emesse dagli smartphone è stato creato l’indice SAR. Proprio per dare un freno alle aziende, e cercare di dare una maggiore attenzione alla salute dei cittadini, l’UE ha indicato come limite massimo 2 W/kg di radiazioni a dispositivo.

Ma passiamo ai modelli più radioattivi. Tempo fa, il peggiore in assolute era il Motorola Edge con un livello pari a 1,79 W/Kg, se tenuto all’orecchio, e 1,68 W/kg se posto costantemente vicino al corpo. Più recentemente, uno dei cellulari più dannosi, è risultato essere il Huawei Mate 9 avente un valore a 1,69 W/Kg e lo Xiaomi A 1 con 1,75 W/Kg.

Quando si acquista un cellulare, quindi, non bisogna badare solo ai tecnicismi e al design che più ci piace, ma considerare anche tale valore. Ricordate quindi, che più questo sarà minimo, lo smartphone meno sarà pericoloso. Inoltre, per ovvie ragioni, è consigliabile diminuire l’utilizzo di tali device e non metterli, ad esempio, troppo vicini al corpo. Alcuni studi hanno persino evidenziato che, per gli uomini, averli sempre in tasca potrebbe portare all’infertilità.

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