Le fidanzate virtuali non sono un’idea nuova, con i bot che rispondevano nelle chat negli anni 2000. Ma l’intelligenza artificiale ha trasformato questi esperimenti rudimentali in un business redditizio, un crogiuolo di tecnoutopismo e potenziale schema Ponzi. L’esempio perfetto è Caryn AI.
Caryn AI: come funziona la fidanzata virtuale che in molti sognano
Come dicevamo, prendi ad esempio Caryn Marjorie, un’influencer di 23 anni con 1,8 milioni di follower su Snapchat, che ha creato un avatar di se stessa, disponibile come fidanzata perfetta al costo di un dollaro al minuto. Caryn AI ha oltre 1000 partner disposti a pagare per discutere di sogni, futuro, intimità e emozioni con un’intelligenza artificiale che porta il suo volto.
Secondo alcune testimonianze, invece di essere un avatar affettuoso, si tratta un assistente virtuale irritabile che chiede 10 dollari per poi sparire, smettendo di rispondere. Per accedere all’avatar della ragazza, bisogna prima interagire con un assistente IA, Caryn’s AI Assistant. Anche qui la conversazione con l’assistente è poco stimolante poiché manca fluidità e adattabilità. Come se non bastasse, l’AI interrompe la conversazione nel momento in cui si blocca il pagamento per unirsi alla community.
Marjorie afferma che il suo avatar può simulare la sua voce e personalità, essendo addestrato con migliaia di ore di registrazione. Sostiene che la gente è disposta a pagare un dollaro al minuto per interagire con l’avatar, e una volta perfezionato, potrebbe rivoluzionare le relazioni virtuali. Ha già guadagnato 71.610 dollari con il bot, e se tutto va bene, l’IA potrebbe portare 5 milioni di dollari al mese.
I chatbot sono sempre disponibili, comprensivi e accoglienti, ma queste relazioni artificiali non finiscono mai bene, come è stato illustrato in numerosi racconti di fantascienza. Questa è una storia che è stata raccontata molte volte, e raramente ha un lieto fine.