Secondo Blizzard, Diablo IV avrà una serie distinta di meccaniche di monetizzazione rispetto a Diablo Immortal. “Per essere chiari, D4 è un gioco a prezzo pieno creato per il pubblico di PC/PS/Xbox”, ha dichiarato il direttore generale del franchise di Diablo Rod Fergusson dopo l’ultima visualizzazione del gioco al Summer Game Fest di Microsoft domenica. “Ci impegniamo a rilasciare un’incredibile gamma di contenuti per gli anni a venire, ancorati a oggetti cosmetici opzionali ed espansioni complete basate sulla trama”.
Blizzard ha anche promesso di mantenere Immortal, recentemente rilasciato, per un po’, ma solo attraverso un mercato in-game in cui i giocatori possono acquistare cosmetici opzionali, un pass battaglia “potenziato” e “sfere eterne”, una valuta premium che può essere scambiata con le controverse creste “leggendarie” del gioco.
Diablo IV arriverà nel 2023
La comunità di gioco concorda sul fatto che Immortal abbia alcune delle tecniche di monetizzazione più aggressive e predatorie mai viste in un gioco Blizzard fino ad oggi. Secondo una stima, a qualcuno ci vorrebbero dieci anni o 110.000 dollari per raccogliere abbastanza “gioielli leggendari” per vestire il proprio personaggio con la migliore attrezzatura immaginabile. I fan di Diablo si sono preoccupati sin dall’introduzione di Immortal che Blizzard avrebbe utilizzato un insieme simile di tecniche di monetizzazione in Diablo 4 quando verrà lanciato nel 2023.
Tuttavia, secondo Fergusson, Diablo IV sarà più simile a Diablo III che a Immortal. Il primo non includeva microtransazioni, nonostante fosse iniziato con una controversa casa d’aste in-game, e Blizzard ha continuato a supportare il titolo con un’espansione da 40 dollari nel 2014 e un DLC da 15 dollari nel 2017 che ha introdotto la classe del negromante di Diablo 2 al gioco.
Tuttavia, leggendo le risposte di Fergusson su Twitter, è chiaro che molti fan sono preoccupati che anche la menzione delle skin possa implicare più microtransazioni di quanto Blizzard indichi.