tagli benzina

Molte pompe di benzina hanno gia’ abbassato i costi della benzina di 30,5 centesimi.

Ci vorrà ancora qualche giorno, però, per l’arrivo del decreto legge con tutte le altre normative, dagli aiuti per la questione degli aumenti energetici per le famiglie sotto i 12mila euro di Isee alle rate per le imprese in difficoltà, fino ai 10 % di prelievo sugli extraprofitti delle società energetiche.

I provvedimenti adottati valgono complessivamente 4,4 miliardi, ma questo non basta a frenare un vero e proprio disastro economico.

Dalle aziende ai sindacati, dai consumatori ai partiti, tutti chiedono una fetta.

Lo sconto di 30,5 centesimi al litro (che inizialmente era ipotizzato solo di 10 centesimi) non soddisfa i consumatori, che criticano sia l’importo insufficiente a colmare il gap con gli aumenti subiti, sia il fatto che l’intervento sia limitato nel tempo.

Il testo iniziale prevedeva la riduzione per 30 giorni ma il premier Draghi parlava di un intervento che durerà fino a fine aprile, in pratica durerà 40 giorni.

La pubblicazione del provvedimento chiarirà i dettagli, ma la reazione delle aziende che distribuiscono e stoccano i carburanti è già arrivata.

Assopetroli e Assoenergia spiegano che con il taglio delle accise i carburanti già stoccati con la vecchia accise verranno venduti con la riduzione e quindi “soffriranno una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico” con “enormi danni per il settore della distribuzione” che annuncia una mobilitazione.

Ma c’è anche da segnalare che, se in Sardegna la protesta dei camion è al sesto giorno, gli autotrasportatori di Fai e Conftrasporto hanno deciso di ‘congelare‘ il blocco previsto per il 4 aprile.

Controlli alle pompe

Si tratta però di un tema che il governo ha sollevato a livello di Consiglio europeo di cui si parlerà tra qualche giorno a Bruxelles.

Confcommercio chiede anche un intervento “più incisivo e duraturo“. L’imposta sugli extraprofitti è criticata anche dai sindacati, ma da una prospettiva diametralmente opposta.

Adesso sette pm e la Guardia di Finanza stanno indagando per verificare se ci siano stati abusi, rispondendo così alle richieste pervenute dalle denunce inviate ad inizio settimana dal Codacons.

Al momento, afferma l’associazione dei consumatori, ci sono due diverse inchieste a Roma, e sono state avviate indagini anche dalla magistratura di Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona.

A Pescara, Trieste e Napoli la Guardia di Finanza ha avviato le verifiche sui listini dei carburanti.

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