Google tramite i nostri smartphone ascolta e analizza tutte le nostre conversazioni? la situazione potrebbe essere complicata. Se un volta può essere casualità, due volte generano il dubbio, tre indizi fanno una prova.

Google: chi è il principale indiziato?

A chi di noi non è capitato di parlare con un amico di un argomento e dopo poco trovare un banner pubblicitario?

Al momento, ciò che sappiamo per certo è che il nostro telefono risponde ai comandi Ehi Google o Ehi Siri nel caso di IPhone.

Ciò che preme capire è se le intere conversazioni possono essere ascoltate ed elaborate dalle AI, per estrapolare dati commerciali e perché no, anche dati sensibili.

Questo sarebbe una cosa illegale e di una gravità inaudita.

Apple nei nuovi iPhone e con i nuovi aggiramenti software, ha implementato una funzione che avvisa l’utente quando il microfono è in funzione e ci sta ascoltando.

Spesso la controversia è stata spostata incolpando app di terzi, ovvero quelle scaricate da play store e app store.

Ma se invece il problema, fosse proprio il software di base dei nostri smartphone?

L’argomento è senza dubbio molto controverso e le testimonianze non mancano; In particolare, ci sono utenti che sarebbero disposti a giurare di aver discusso di argomenti insoliti , troppo particolari, ed essersi poi ritrovati banner pubblicitari a riguardo.

Una nuova testimonianza, ci giunge da Carlo (nome di fantasia) e riguarda addirittura Google News.

Carlo si trovava con Francesco al bar e tra la varie discussioni si parla di un problema di salute, riguardante il colesterolo alto del suo amico.

Dopo nemmeno 15 minuti circa, Carlo, decide di leggere le Google News come suo solito fare giornalmente e indovinate cosa trova? vi postiamo la foto qui sotto, un bel articolo che parla proprio del colesterolo alto.

Screenshot catturato direttamente dallo smartphone di Carlo

La nostra privacy è quindi a rischio?

Non solo i cittadini si pongono dubbi, ma addirittura il Garante della Privacy ha aperto una istruttoria a riguardo. Si cerca di capire, se i microfoni degli smartphone sottraggano dati sensibili e soprattutto chi li sottragga, ovvero chi c’è dietro questo atto illegale.

Lo scopo ipotetico, sarebbe ottenere un database di informazioni da rivendere a società con finalità commerciali.

Considerando, che oltre agli interessi commerciali, gli utenti potrebbero lasciarsi andare a discorsi più delicati, magari contenenti informazione di interesse generale per studi sulla pubblica sicurezza, è palese che venga da domandarsi se Google, essendo una società americana, abbia facoltà o interesse, nel caso ipotetico in cui fosse coinvolta, di cedere i dati al governo americano, dati che potenzialmente interesserebbero tutto il mondo.

Precisiamo che gli argomenti trattati in articolo, si riferiscono a mere ipotesi e che qualora lo ritenessero necessario saranno gli organi preposti a far luce su questa spinosa questione.

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