Pfizer, lo studio israeliano conferma: con 3 dosi casi gravi e contagi calano a picco

Il nuovo studio proveniente da Israele lascia capire quanto possa essere importante la somministrazione di una terza dose, più in particolare per quanto riguarda il vaccino Pfizer. Ad evidenziare tutto questo è il nuovo report pubblicato sul New England Journal of Medicine, il quale si basa sui dati raccolti dal ministero della salute israeliano. Il tasso di infezione 12 giorni dopo la somministrazione del ciclo di tre dosi, risulta inferiore di 11,3 volte rispetto alla somministrazione delle due dosi ordinarie. Cala anche il tasso di malattia grave che diventa inferiore di 19,5 volte.

Per quanto concerne la variante detta Delta, la terza dose di vaccino Pfizer, come conferma lo studio in questione “porterebbe l’efficacia del vaccino tra i soggetti che hanno ricevuto il richiamo a circa il 95%, un valore simile all’efficacia del vaccino originale riportata contro la variante Alfa“.

 

Covid, Pfizer: la probabilità di malattia grave cala con una terza dose

Bisogna anche valutare un altro aspetto secondo il quale i ricercatori sarebbero arrivati a conclusioni molto importanti confermando che i casi di malattia grave erano molto inferiori in coloro che avevano ricevuto un richiamo del siero Pfizer.

All’interno dello stesso studio si spiega poi anche qualcosa che in molti ancora non hanno capito. Infatti, secondo quanto riportato, la malattia grave “è stata definita come una frequenza respiratoria a riposo superiore a 30 respiri al minuto, una saturazione di ossigeno inferiore al 94% durante la respirazione dell’aria ambiente o un rapporto tra pressione parziale di ossigeno arterioso e frazione di ossigeno inspirato inferiore a 300“.

Articolo precedenteCovid, USA: da novembre gli Stati Uniti riaprono agli europei viaggiatori vaccinati
Articolo successivoCovid, padre della maestra no vax: mia figlia in intensiva per un gruppo di esaltati