Il mondo degli smartphone nati e creati per competere nel gaming mobile si sta ampliando sempre più ogni anno che passa. Se inizialmente i modelli relativi a questo settore potevano essere contati sulle dita di una mano, con l’avvento di League of Legends, di Fortnite, COD Mobile, Pubg e molti altri, il mercato si è infiammato nella richiesta di smartphone decisamente più aggressivi nel design e nelle prestazioni.

Dopo aver presentato i suoi fratelli maggiori RedMagic 6 e RedMagic 6 Pro, l’azienda ha deciso di immettere sul mercato un nuovo modello: si tratta di RedMagic 6R, dove la “r” sta per racing. In realtà, rispetto ai flagship perde molte caratteristiche peculiari, lasciandosi indietro non tanto le prestazioni, ma tutto quello che sta di contorno all’esperienza videoludica. Ma d’altronde la differenza di prezzo è significativa e qualche sacrificio andava fatto per garantire a bordo lo Snapdragon 888. Scopriamolo quindi insieme in questa recensione approfondita!

 

Design

Non griderà “gaming!” a tutti i venti, ma la sua buona dose di elementi che richiamano il gioco ci sono. Buona la scelta dei materiali, con un frame in metallo e la backcover in vetro che lo rendono solido e robusto in mano. Le grafiche della parte posteriore perdono di aggressività a differenza con i fratelli maggiori, ma riescono a mantenere intatto l’orientamento dello smartphone. Con un peso di 186g si tiene bene in mano e possiamo parlare davvero di peso piuma (considerando i materiali e il sistema di dissipazione all’interno del device). Lo spessore invece scende a 7,8mm, dai 9,4mm del modello Pro, che lo rendono più slim e più adatta all’utilizzo di tutti i giorni.

Il frame laterale presenta dei bordi piatti che migliorano il grip in mano, ma perdono effettivamente le griglie di aerazione per la dissipazione del calore che, poi vedremo, rappresenta effettivamente un problema. Sui lati troviamo anche l’ingresso USB Type C per la gestione della ricarica e del trasferimento dei dati, altoparlante sul lato inferiore, tasti di accensione/spegnimento e bilanciere del volume, microfoni; mentre perdiamo il selettore rapido per la modalità prestazioni e il jack da 3,5mm per le cuffie.

 

Display

Senza dubbio il vero punto forte di questo device è proprio il pannello da gaming: 6,67″ con risoluzione FHD+ di 2400×1080 pixel, Amoled e con refresh rate a 144hz. La differenza con pannelli da 90 o 120Hz si sente, e non poco, perfino nell’utilizzo quotidiano. La fluidità è estrema, forse il telefono più fluido tra quelli con Snapdragon 888, alla quale va aggiunto anche una frequenza di campionamento al tocco di 360Hz. Su questo fronte RedMagic 6R sta veramente in una botte di ferro, con un pannello che non solo fornisce una prestazione eccellente, ma che riesce anche ad essere calibrato per raggiungere uno spazio colore del 100% DCI-P3 e una luminosità massima di 770nits. Non si tratta del top nel settore, ma la sua bella figura lo fa, soprattutto all’esterno dove riesce ad essere visibile anche sotto il sole. Peccato per il Gorilla Glass 3, che per carità protegge lo stesso, ma siamo arrivati alla sesta generazione e almeno un Gorilla Glass 5 l’avremmo voluto vedere.

La luminosità adattiva presente a bordo funziona bene e si adatta correttamente a seconda della luce nell’ambiente in cui ci troviamo, mentre anche il refresh rate presenta un adattamento adattivo: possiamo impostarlo su vari valori come 60, 120 o 144hz, oppure possiamo scegliere di far eseguire lo switch direttamente al telefono in maniera del tutto automatica.

 

Sensore di impronte digitali

Posizionato sotto il display, il sensore per lo sblocco con impronta digitale svolge bene il proprio lavoro. Azzeccati 100 sblocchi su 100 per la nostra unità nel test classico, con una velocità di sblocco eccellente: senza dubbio uno dei migliori attualmente sul mercato, grazie anche al display ultra-veloce che fa sembrare ogni operazione più fulminea.

 

Prestazioni giornaliere e Software

In questo ambito RedMagic 6R non fa sacrifici: a bordo troviamo il famoso Snapdragon 888 5G, 8GB di ram LPDDR5 e 128GB di memoria interna UFS 3.1. Disponibile per l’acquisto anche una versione 12/256GB, ma essenzialmente il sacrificio più grande qui è stato fatto sulla quantità di ram disponibile. Non male considerando che 8 o 12GB sono più che sufficienti per far girare correttamente tutti gli attuali giochi presenti sul mercato ed avanzare ancora qualcosa. In accoppiata al processore, la Adreno 660 tiene testa ai flagship del mercato, con delle prestazioni eccellenti sia in ambito giornaliero che gaming, di cui parleremo nel prossimo paragrafo.

Quello che gli utenti del mercato europeo faranno più fatica a digerire, sarà invece il lato software: la RedMagicOS 4.0, basata su Android 11 non convince sotto il profilo grafico (provati tutti i temi) proprio perché vi sono degli elementi grafici con una personalizzazione molto pesante e a cui il nostro occhio sicuramente non è abituato. Poco male, o si accetta o si odia (basterà dare un’occhiata online per capirne lo stile grafico), ma anche alcune traduzioni del software in italiano non sono eseguite proprio ad opera d’arte. Tuttavia, nell’utilizzo giornaliero il telefono è una scheggia: velocissima la navigazione, così come l’apertura e l’utilizzo di tutte le app esistenti. Anche le temperature riescono a mantenersi adeguate, senza mai scaldare eccessivamente.

Sotto il profilo della connettività troviamo tutto e di più: uscita HDMI, NFC, GPS, Wi-Fi 6E, BT 5.2, modulo 5G dual sim per una completezza che ormai sta diventando uno standard sulla fascia alta del mercato.

 

Gaming, Shoulder Trigger e Gaming Center

Questo device, essendo orientato pesantemente al gaming, si merita una sezione tutta sua per quanto riguarda l’usabilità nelle nostre sessioni di gioco. Non sono poche, come abbiamo visto, le soluzioni impiegate per migliorare questo aspetto dai 144Hz di refresh rate ai 360Hz di frequenza al tocco. Ma la storia non finisce qui: a bordo troviamo dei grilletti touch posti sul lato destro del device, chiamati Shoulder Trigger, che presentano una frequenza di aggiornamento al tocco di 400Hz. Devo dire che se dovessi scegliere un aspetto per cui preferire questo RedMagic 6R rispetto ad altri device della stessa fascia, sarebbe proprio per questa caratteristica. I grilletti touch riescono a migliorare l’esperienza complessiva di gioco, non solo per il feeling (tra l’altro la vibrazione è ottima nel suo feedback) ma anche per le prestazioni. Specialmente negli sparatutto, avere a disposizione dei tasti dedicati aiuta nella velocità dei colpi e nella precisione complessiva. Purtroppo non sono personalizzabili al 100%, ovvero saremo costretti a impostare il tipo di tocco o di azione relativa al pulsante e poi il gioco sceglierà come farli attivare.

Il Gaming Center integrato nel software è un po’ macchinoso, ma tutto sommato funzionale e funzionante. Si può personalizzare tutto, dall’arrivo selettivo delle notifiche, alla modalità prestazioni, per arrivare alle impostazioni relative ai grilletti e alle info di sistema. Potremo attivarlo all’avvio del gioco, e tirarlo sullo schermo con due swipe da destra verso sinistra.

Ma passiamo alle prestazioni vere e proprie. Sappiamo già, dopo aver visto svariati modelli con lo Snapdragon 888, che spesso questo processore si è rivelato ostico da ottimizzare per eseguire un giusto compromesso tra prestazioni, consumi e calore generato. In questo caso, nonostante le innumerevoli soluzioni per dissipare il calore (Graphene, Vapor Chamber Liquid-cooling, Metal Middle Frame, Thermal gel, Superconducting Copper Foil) la partita l’ha vinta il processore, con delle temperature che diventano in breve tempo insostenibili. Se il frame in metallo contribuisce a dissipare il calore, lo fa solo per pochi minuti, dopo i quali comincia a scaldare tanto da dare fastidio alle mani. Lo stesso vale per la parte posteriore, in particolare quella in alto vicino alla fotocamera, che diventa rovente. Per darvi un’idea, durante gli stress test di 3D Mark di venti minuti, la temperatura è salita moltissimo, superando i 60°C: non sono riuscito a portare a termine lo stress test per tre volte di fila, mentre la quarta volta (tenendolo in frigo!) ha finalmente concluso il ciclo con delle temperature intorno ai 45-48°C. Si tratta di temperature estremamente alte, che soprattutto nel lungo periodo, quindi dai 20 minuti in poi, cominciano a rovinare parzialmente l’esperienza di gioco (si presuppone che chi acquista una smartphone del genere non stia a giocare per soli 5 minuti ogni volta).

Se le temperature si sono rivelate molto alte e quasi fuori controllo, le prestazioni sono rientrate in media nella categoria di telefoni che montano questo processore, con una stabilità incredibile sopra il 95%, nonostante le alte temperature. A costo di sopportare un po’ di calore sulle mani, le prestazioni non scenderanno nemmeno dopo un’ora di utilizzo, con l’azienda che ha scelto di privilegiare le prestazioni a tutto il resto.

 

Audio

Deludente purtroppo l’aspetto audio del dispositivo. Manca il jack da 3.5mm per le cuffie e il singolo altoparlante è posizionato in basso sul alto sbagliato del device. Infatti, quando si gioca la mano va inevitabilmente a coprire la feritoia, fermando oltre il 50% del suono. Oltre a questo piccolo inconveniente, l’audio risulta poco incisivo, con un buon volume, ma di una qualità più da medio gamma che da fascia alta. Considerando che l’aspetto audio è fondamentale in ambito gaming, il mio consiglio è quello di usare delle cuffie bluetooth a bassa latenza se possibile, per evitare ritardi fatali nel suono.

 

Fotocamera

Ottima la gestione della fotocamera, un po’ ostica lato software, ma costante e concreta nella resa. Per fare un paragone veloce e immediato, penso che possa stare tranquillamente al passo (superando a volte) della maggior parte dei top di gamma 2020. Mancano funzioni da camera phone, come un zoom molto spinto, o delle foto effetto wow, ma per uno smartphone così orientato al lato gaming devo dire che Nubia ha fatto un ottimo lavoro su questo versante.

Sono quattro le fotocamere posteriori:

  • Sensori: imx682 + Hi846
  • Risoluzione: 64MP+8MP+2MP+5MP
  • Apertura: F / 1.8 (64M) + F / 2.2 + F / 2.4 + F / 2.4
  • Camera frontale: 16MP, Pixel Size 1.0μm, Apertura f2.0

Come dicevamo, ottima la resa sia di giorno che di notte: uno dei suoi pregi è senza dubbio la resa naturale dei colori, perfino con zoom più impegnativi, anche se poi a 10x gli artefatti prendono il sopravvento sulla resa complessiva. Buono anche il livello di dettaglio con i crop, mentre le fotocamere secondarie lasciano come sempre il tempo che trovano. In questo caso la fotocamera grandangolare presenta un po’ troppa differenza di resa rispetto a quella principale, più sul lato della definizione che su quella dei colori, che risultano leggermente più contrastati.

Con la modalità notte è ottimo il rapporto tra contrasto, definizione e rumore: ma soprattutto non abbiamo delle foto che sembrano scattate di giorno. I colori sono decisamente più precisi e rispecchiano molto la scena che ci troviamo di fronte (in un confronto diretto con OnePlus 7T Pro vince a mani basse RedMagic 6R). Anche la fotocamera frontale ha una buona velocità di esposizione, con una buona resa del soggetto sullo sfondo e una capacità incredibilmente precisa di scontornarlo per l’effetto sfocato.

Il lato video è probabilmente quello più debole del reparto fotografico. Supportato l’8K e il 4K (60fps), anche se la stabilizzazione funziona in maniera un po’ debole e il panning non è preciso e fluido come su altri dispositivi. Ma complessivamente anche qui ci sentiamo di promuoverlo, visto ovviamente anche il target verso cui si rivolge il prodotto.

 

Batteria

Anche il lato batteria andrà diviso in due parti: sotto il profilo giornaliero con un uso medio RedMagic 6R vi porterà a sera, ovviamente senza usare troppo i giochi. Lo Snapdragon 888 è un processore che consuma poco se non è messo sotto stress, quindi se usato per social, messagistica, navigazione e fotocamera vi garantirà una buona durata. Ma se cominciamo a giocare con display a 144hz, CPU e GPU al massimo delle prestazioni, la batteria durerà pochissime ore. Lo stress test da 20 minuti, un po’ per via delle temperature, un po’ per il carico di lavoro, ha portato ad un consumo di circa il 20% di batteria per 20 minuti di simulazione. Certo, nell’utilizzo reale il consumo si attesta intorno al 10% per mezz’ora di gioco, ma è comunque sostanzialmente di più rispetto ad altri modelli che per lo stesso lasso di tempo consumano il 6-7%.

4200mAh di batteria non garantiranno quindi una sessione di gioco superiore alle tre-quattro ore, soprattutto perché più si gioca e più si alzano temperature e consumi. Buona la ricarica rapida a 30W che ricarica il dispositivo da 0 a 100% in poco più di un’ora.

 

Conclusioni e prezzo

Ma passiamo alla fase finale di questa review: RedMagic 6R arriverà in Italia il 24 giugno a partire da 499€. Un prezzo contenuto considerando la dotazione tecnica di questo smartphone, che convince sotto il profilo del display e dei trigger laterali, meno invece sotto il profilo consumi e temperature. Si tratta in ogni caso di un device con cui venire a patti e da acquistare solo se si è appassionati di gaming su piattaforma mobile a livello amatoriale e competitivo.

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