Centrali nucleari

C’è una recente notizia che ha sollevato diverse polemiche e alquante preoccupazioni. Costruire centrali nucleari a norma, quindi sicure e moderne, costa troppo e la spesa non varrebbe la resa. Ma come mai questo particolare dovrebbe spaventare i più? Perché fa nascere seri dubbi sui rischi di quelle già esistenti che faticano ad aggiornare gli impianti secondo gli standard ad oggi richiesti.

Anzi per la precisione le centrali nucleari esistenti non riusciranno mai a essere messe a norma per quanto sono vetuste. Rimangono lì, in barba alla sicurezza, sfruttate fino all’osso e fino a quando si può, sperando di spillare tutti i soldi ancora possibili. Ci sarà una soluzione?

 

Il futuro delle centrali nucleari non è roseo, ma continuano a farle funzionare

L’indotto delle centrali nucleari è davvero immenso. Se si pensa ai milioni di dipendenti che vi lavorano, non si capisce tra chiuderle o tenerle in funzione, con rischi e inquinamento vari, quale delle due opzioni farebbe più danni. Una soluzione ci sarebbe anche, ma sembra un sogno più che una realtà realizzabile.

Le centrali a fusione nucleare potrebbero sicuramente essere un’alternativa. Niente più scorie radioattive da smaltire e una capacità di riciclo infinita. Tuttavia i costi sarebbero elevati e quindi, visti i tempi che corrono, la loro realizzazione risulta impraticabile. A ciò si aggiungono anche notizie che non fanno certo ben sperare per il futuro delle centrali nucleari esistenti o semi morte.

Chernobyl, ad esempio, è stata incerottata con un sarcofago che lascia seri dubbi sulla sua capacità di tenuta. La Francia mantiene attiva una realtà che dovrebbe essere chiusa immediatamente se si pensa alle norme internazionali ora vigenti. Infine meglio non pensare ai giapponesi. Loro una soluzione al disastro del 2011 di Fukushima ce l’avrebbero: gettare tutto in mare. Tanto secondo loro acqua radioattiva e acqua salata potrebbero convivere tranquillamente.

Quindi tirando le somme non c’è convenienza economica nel mondo dell’energia se si dovessero costruire centrali nucleari a norma. Ma nemmeno ci sarebbe se si volessero risolvere una volta per tutte i danni provocati dai recenti disastri in materia.

Se qualcuno si fosse già dimenticato, in Puglia, più precisamente a Taranto, ci sono ancora parte delle scorie radioattive di Chernobyl in attesa di smaltimento. Per avere un’idea della portata di questa situazione vi consigliamo di leggere questo nostro articolo.

VIAVia
Articolo precedenteCovid-19: la Francia sotto assedio dalla variante sudafricana
Articolo successivoBNL, l’SMS sul proprio conto che fa piangere molti correntisti