cristalli-girasole

Sapete perché i girasoli si chiamano così? Il loro nome deriva dal greco e fa riferimento alla tendenza della pianta a girare sempre il proprio bocciolo verso il sole. si tratta di un fiore che ha bisogno di “essere baciato” dal sole e, per tale ragione si direziona sempre verso di esso. Alcuni scienziati, ispirandosi a questi bellissimi fiori, hanno creato in laboratorio dei cristalli-girasole per l’energia solare.

A presentare questi cristalli-girasole è uno studio pubblicato sulle pagine della autorevole rivista scientifica Nature Materials. La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati della Duke University americana coordinati dal ricercatore Olivier Delaire. Al lavoro, hanno anche collaborato ricercatori dell’Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia americano (NIST).

Per sviluppare i loro cristalli-girasole, gli scienziati americani hanno fatto ricorso a sofisticate tecnologie a raggi X e alle simulazioni al computer. Grazie a queste tecnologie, infatti, i ricercatori hanno potuto eseguire, nel tempo, l’analisi dei movimenti degli atomi nel reticolo cristallino e hanno così scoperto che si muovono in maniera regolare, piegandosi costantemente avanti e indietro in modo molto fluido, in una sorta di danza molecolare che coinvolge strutture ad ottaedro, con otto facce regolari.

La capacità di questi cristalli girasole di assorbire luce e trasferire energia in maniera molto efficiente le rende strutture ideali per numerose ed interessanti applicazioni che vanno dall’elettronica sino, ovviamente, al fotovoltaico. Le caratteristiche della morbidezza e della flessibilità di questi cristalli sono fondamentali anche per le loro proprietà elettroniche. Si tratta di una evoluzione notevole che potrebbe permetterci anche di capire finalmente come i movimenti atomici al loro interno determinino tali caratteristiche.

FONTENature Materials
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