A Kalamazoo, nel Michigan, un tratto di terra grande quanto un campo da calcio è stato trasformato in un campo di sosta attrezzato con 350 grandi congelatori, pronti a ricevere milioni di dosi di vaccino Covid-19 prima che possano essere spediti in tutto il mondo.

Il vaccino di Pfizer è quello più vicino ad essere messo sul commercio, ma prima c’è bisogno di conferme

La struttura è un hub nella catena di fornitura tentacolare che Pfizer ha costruito per gestire la consegna di un vaccino ampiamente atteso come possibile sollievo dalla pandemia di coronavirus. Il colosso farmaceutico statunitense afferma di voler erogare fino a 100 milioni di dosi quest’anno e altri 1,3 miliardi nel 2021.

Il suo vaccino è in attesa di ottenere il via libera dalla Food and Drug Administration che richiede almeno due mesi di dati sulla sicurezza del vaccino su metà dei partecipanti ai test prima di poter autorizzare l’utilizzo di un vaccino sperimentale.

Albert Bourla, chief executive della big pharma newyorkese, in una lettera ha spiegato che entro la fine di questo mese il comitato di scienziati indipendenti che deve valutare i risultati dei test (Pfizer non è a conoscenza di quali pazienti ricevano il vaccino e quali il placebo) potrà comunicare se il trattamento sia efficace, per quello che è comunque solo il primo dei tre step necessari.

Il secondo è la sicurezza: al di là dell’efficacia il farmaco non deve presentare il rischio di effetti collaterali tali da renderlo inutilizzabile. “Sulla base dei nostri trial attuali e del ritmo di dosaggio, stimiamo di raggiungere questo traguardo nella terza settimana di novembre”.
Con molta probabilità, possiamo intuire che il vaccino venga messo in commercio tra gennaio e febbraio 2021.

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