A quanto pare il mondo dei supercomputer ha un nuovo numero uno a cui doversi inchinare, stiamo parlando di Fugaku, il nuovo primo classificato della classifica Top 500 dei computer più potenti del mondo.

Il nuovo mostro giapponese è situato presso il RIKEN Center for Computational Science di Kobe e con una potenza di calcolo di ben 415,5 Petaflops HPL, offre delle prestazioni 2,8 volte superiori a quelle di Summit, suo predecessore sull’apice del podio.

Architettura ARM per prestazioni estreme

Il nuovo supercomputer giapponese basa la sua enorme potenza sull’architettura ARM, infatti ospita al suo interno la bellezza di ben  152.064 SoC A64FX a 48 core, che calcoli alla mano indicano la presenza di ben 7,3 milioni di core di elaborazione, configurazione che si traduce in un picco di prestazioni all’incirca di 513 PFLOPS e fino addirittura ad 1 ExaFLOP nei calcoli a singola precisione.

Viene scalzato quindi il Summit, che con i suoi 2,4 milioni di core basati su IBM Power9 + NVIDIA Volta GV100 e una potenza elaborativa di 148,6 PFLOPS ha guidato la top 500 per anni adesso occupa la seconda posizione.

Per trovare l’Italia nella classica dei migliori cinquecento non dobbiamo scendere molto, infatti all’interno della top 10 troviamo al sesto posto l’HPC5 da 35 PFLOPS sviluppato da Dell con Intel Xeon+NVIDIA Tesla V100 e al nono posto il Marconi-100 con 21,6 PFLOPS.

Non c’è che dire il Giappone ha ottenuto un risultato impressionante, il suo nuovo supercomputer ha delle specifiche davvero impressionanti, resta da vedere quali impieghi esso troverà, sicuramente la ricerca su più fronti ne gioverà non poco.

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