Dopo un periodo di ribassi dovuti al calo repentino della domanda di carburante, ora i prezzi di benzina e diesel tornano a salire. L’idillio è durato poco per gli automobilisti italiani, ed è tempo di tornare alla normalità – sigh! – anche in questo ambito.
Andando a valutare i prezzi medi su scala nazionale, la benzina è transitata dagli 1,356 euro al litro (dato rilevato la settimana precedente alle riaperture del 18 maggio) agli 1,378 euro al litro di questa settimana. Per non parlare del servito, che ha raggiunto picchi di 1,520 euro al litro.
Contestualmente, anche il costo del diesel ha subito un aumento sostanziale nello stesso periodo, passando da 1,247 euro al litro a 1,264 euro al litro per il self service. Anche qui il servito schizza alle stelle, raggiungendo 1,410 euro al litro. Nell’ambito del Gpl, il servito costa 0,586 euro al litro e il metano 0,980 euro al kg.
Rincari benzina e diesel, secondo l’UNC sono stati troppo repentini
D’altra parte, il costo di queste materie è risultato innalzarsi troppo rapidamente, come anche testimonia l’iniziativa dell’Unione Nazionale dei Consumatori che ha presentato una richiesta al Governo per la riduzione delle accise. Come sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, risulta vergognoso come non appena i mezzi sono tornati a circolare regolarmente per il normale spostamento dei cittadini, anche i prezzi dei carburanti abbiano subito un rincaro così importante.
E laddove non si possa andare a sindacare sul costo, purtroppo risultato della maggiore domanda e delle leggi di mercato, quantomeno si potrebbe tentare un approccio nel diminuire le tasse per litro di benzina, diesel, Gpl o metano, andando così ad alleggerire il peso che grava sui portafogli degli italiani.