Secondo un rapporto del The Guardian, Apple ascolta tutto. O meglio, non è proprio il colosso statunitense che lo fa, ma gli appaltatori in giro per il mondo che sono stati assunti per il controllo della qualità. Cosa vuol dire? Semplicemente devono ascoltare quello che Siri sente, come informazioni mediche o anche i suoni di un rapporto sessuale, per valutare se la risposta dell’assistente virtuale è stata coerente.
Una piccola parte, dove piccola risulta essere molto relativo, viene ascoltata da un gruppo scelto di persone. Quest’ultime daranno una valutazione dell’eventuale risposta di Siri basandosi su alcuni punti. Tra queste c’è anche quella che riguarda l’attivazione accidentale dell’assistente, ma purtroppo gli operatori impegnati non lo sanno a priori.
Apple e tutto quello che viene ascoltato
La risposta del colosso americano a The Guardian:
“Una piccola parte delle richieste di Siri viene analizzata per migliorare Siri e la dettatura. Le richieste dell’utente non sono associate all’ID Apple dell’utente. Le risposte di Siri vengono analizzate in strutture sicure e tutti i revisori sono tenuti a rispettare i rigorosi requisiti di riservatezza di Apple”. Per essere più precisi, sembra che questa quota di audio sia dell’1%.
Queste invece la dichiarazione della persona che ha permesso a The Guardian di scoprire tutto questo:
“Ci sono stati innumerevoli casi di registrazioni che hanno caratterizzato discussioni private tra medici e pazienti, affari, affari apparentemente criminali, incontri sessuali e così via. Queste registrazioni sono accompagnate da dati dell’utente che mostrano posizione, dettagli di contatto e dati dell’app. La regolarità dei trigger accidentali sugli Apple Watch è incredibilmente alta. puoi sicuramente sentire un medico e un paziente, parlando della storia medica del paziente. Oppure sentiresti qualcuno, magari con il rumore di fondo del motore dell’auto: non puoi dirlo con certezza, ma è un affare di droga. Puoi sicuramente sentirlo accadere. E sentiresti, come, persone che si impegnano in atti sessuali che vengono accidentalmente registrati sul iPod o sull’orologio.”