Voci insistenti affermano che per Apple potrebbe iniziare un periodo difficile: la Cina, paese presso cui il brand ha delocalizzato le proprio sedi produttive, è messa sotto scacco dal Covid 19. Così, alla quarantena di Wuhan, epicentro dell’infezione da Coronavirus, sono susseguite una serie di misure restrittive proposte dalla stessa Apple, volte a tutelare l’azienda stessa ma che potrebbero contribuire a rallentare i processi produttivi.

Chiuso lo stabilimento di Wuhan

Apple ha previsto il lancio di iPhone 12 per il mese di marzo 2020, ma la compromissione dovuta al Coronavirus sembra ormai accertata. Sebbene il disegno e la progettazione dei nuovi iPhone avvenga a Cupertino negli Stati Uniti, è in Cina che si concretizza la fase della produzione e dell’assemblaggio dei dispositivi Apple. Così da quando l’epidemia ha avuto inizio, l’azienda ha chiuso tempestivamente lo stabilimento di Wuhan e applicato rigide norme di profilassi ai dipendenti di Foxconn, partner di Apple con sede a Taiwan.
Al tempo stesso, il colosso statunitense ha deciso di ridurre i viaggi d’affari verso la Cina che gli permettono, sia di accordarsi con i fornitori, sia di intraprendere la lunga ed elaborata fase produttiva. Secondo alcuni analisti tutto questo favorirebbe lo slittamento nella presentazione di iPhone 12, cosi tanto atteso dal mercato nei prossimi giorni. Stessa sorte potrebbe toccare ad un altro dispositivo prossimo all’esordio per Apple: si tratta di iPhone 9, lo smartphone destinato al grande pubblico ma anch’esso in forse a causa del sopraggiunto Coronavirus. Per quanto non via sia nessuna ufficialità, pare che le stesse sedi di Cupertino siano in una forte fase di rallentamento nella spinta alla progettazione di nuovi iPhone per Apple. A confermare le voci, il fatto che proprio Apple abbia ordinato la riproduzione di circa 65 milioni di unità di smartphone appartenenti a versioni precedenti.

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