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Gmobi è l’ultimo adware che infetta i dispositivi Android

Gmobi è il nuovo adware che mina la sicurezza degli utenti Android. Il trojan è stato individuato da alcuni ricercatori e sembra colpire determinati smartphone in particolare. Sono circa 40, infatti, i dispositivi più a rischio. Chi li possiede potrebbe andare incontro al furto dei propri dati.

Come agisce l’adware Gmobi

L’obiettivo principale di Gmobi, infatti, sembra essere quello di rubare le informazioni sensibili degli utenti. Una volta infiltratosi nel dispositivo, il malware colleziona ogni dato disponibile e lo invia su un server controllato da un operatore. Questi dati includono le email, le coordinate del GPS, le caratteristiche del dispositivo e una lista di tutte le app presenti su di esso. Una volta ottenute le informazioni necessarie, i cybercriminali le utilizzano per ricavarci un guadagno monetario. L’adware, infatti, fa sì che sullo smartphone della vittima vengano indirizzate tantissime pubblicità. Se l’utente clicca se una di esse, un software o un’applicazione viene scaricata senza volerlo. Ogni volta che si effettua un download si genera un profitto per gli hacker. Il malware, inoltre, è in grado di effettuare pagamenti a nome della vittima, mostrare notifiche, scaricare applicazioni e aggiornare il sistema operativo dello smartphone.

Dove si nasconde il trojan

Gmobi si nasconde all’interno delle app più popolari e nel firmware di 40 smartphone in particolare. Si tratta esclusivamente di dispositivi economici che risultano più vulnerabili al virus. Nessuno, però, è veramente al sicuro dal trojan. Questo, infatti, può infiltrarsi anche all’interno delle app più gettonate del Google Play Store. Per liberarsi del virus, il metodo migliore è quello di rivolgersi al produttore del dispositivo e richiedere una versione aggiornata del firmware senza il trojan. Un normale antivirus, infatti, potrebbe non essere in grado di annientare la minaccia. Spesso l’adware viene incorporato in punti critici del sistema, per cui un’azione dell’antivirus rischierebbe di rendere inutilizzabile lo smartphone.

VIAzdnet
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