Facebook, il caso Cambridge Analytica peggiora
Facebook, il caso Cambridge Analytica peggiora

Ogni giorno ormai esce una notizia nuova che riguarda Facebook e lo scandalo Cambridge Analytica. Per la piattaforma gli ultimi due giorni hanno portato solo ulteriori guai.

Il responsabile tecnologico della società, Mike Schroepfer ha evidenziato in un post sul blog ufficiale, che gli account coinvolti nello scandalo non sarebbero affatto 50 milioni ma bensì 87 milioni.

Giornate dure per Facebook e il caso Cambridge Analytica

Tutte le ulteriori informazioni uscite negli ultimi giorni riguardano la privacy degli utenti e anche la sicurezza della sua piattaforma. Anche la funzionalità ricerca è stata introdotta nei problemi. Alcuni utenti, più precisamente, consentono di essere cercati in Facebook anche attraverso l’indirizzo e-mail oppure il numero di telefono. Zuckerberg ha comunicato: “se avevate quella impostazione attiva, qualcuno a un certo punto potrebbe aver avuto accesso alle vostre informazioni pubbliche in qualche modo“.

Schroepfer ha aggiunto che hanno disattivato questa funzione e il team sta apportando alcune modifiche al recupero dell’account al fine di ridurre al minimo il rischio. Un’altra novità riguarda invece la raccolta dei dati sul registro di telefonate ed SMS degli smartphone Android. Sempre Schroepfer spiega: “Abbiamo rivisto questa funzione per confermare che Facebook non raccoglie il contenuto dei messaggi e che cancellerà i registri dopo un anno. In futuro, il client caricherà sui nostri server solo le informazioni necessarie per offrire questa funzione (la ricerca di nuovi contatti, ndr); non altri dati come la durata delle telefonate“.

L’ultima batosta a Facebook è stata data dalla questione Messenger, la piattaforma ha infatti confermato che tutte le immagini, link e messaggi all’interno della chat, sono sottoposti a controlli da parte dei moderatori. Lo stesso Zuckerberg in poche parole, ha spiegato che gli stessi sistemi utilizzati da Facebook vengono usati anche da Messenger. L’azienda ha però comunicato che cercherà di ridurre l’accesso alle API relative alle pagine, eventi e gruppi.

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