Auto elettriche: troppo tecnologiche per essere adatte a tutti?

In Italia, il mercato delle auto elettriche continua ad avere grosse difficoltà nel prendere il volo. Con una quota di mercato del 2,9% nel 2024, la posizione del Paese tocca gli ultimi posti in classifica quando si parla di vendita di veicoli ecosostenibile. Considerando poi i piani europei per la sostituzione dei veicolo a combustibili fossili, questo dato diventa ancora più preoccupante. Per alcuni la motivazione a questo ritardo sulla tabella di marcia è legato ai costi, mentre per altri alla tecnologia in uso, troppo sviluppata e non alla portata di tutti.

Il giornalista Riccardo Luna fa parte della fazione credente che le auto elettriche siano fin troppo avanzate. Il suo pensiero è che siano spesso percepite come complesse, oggetti super tecnologici e difficili da gestire. Questa complessità appare, a suo parere, già dall’interfaccia utente, composta da display touch e app che vanno a gestire qualsiasi aspetto dell’auto.

Il “less is more” è necessario anche per le auto elettriche?

Il giornalista ha raccontato la sua esperienza personale nell’uso di un auto elettrica. Pare che abbia avuto difficoltà persino ad abbassare il volume o a spegnere il veicolo dopo averlo parcheggiato. La sua filosofia è quella del “less is more”: sì alla tecnologia nelle auto, ma più intuitiva e semplice da usare. Per far comprendere meglio la sua visione ha citato Steve Jobs e la creazione dell’iPhone. Lo stesso Jobs aveva insistito affinché lo smartphone avesse soltanto un pulsante e fosse il più possibile facile da utilizzare, anche in assenza di un manuale di istruzioni. Su questo punta Luna, sulla semplicità come chiave del successo.

Il giornalista suggerisce infatti che le auto elettriche dovrebbero essere progettate seguendo lo stesso principio, magari introducendo anche l’intelligenza artificiale, come ChatGTP, per poter impartire i comandi in modo più naturale ed utilizzando la voce. Questa implementazione è però già in atto, con diverse case automobilistiche che introducono l’AI nei propri sistemi di infotainment. Luna ha cercato di far comprendere il proprio punto di vista spiegando che, nonostante l’integrazione dell’IA, sarebbe comunque importante mantenere alcuni pulsanti per soddisfare anche le preferenze dei “boomer”, che potrebbero preferire un sistema più tradizionale.

Ora il dibattito si fa arduo. La tecnologia prosegue, avanza inesorabile anche nel settore auto: è l’uomo a dover migliorare le proprie conoscenze o le vetture a doversi adattare restando “semplici”?

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