Una nuova truffa chiamata spoofing circola sul web e sul telefono e ha già mietuto diverse vittime
Una nuova truffa chiamata spoofing circola sul web e sul telefono e ha già mietuto diverse vittime

Un clamoroso caso di truffa ha scosso il mondo degli affari, con il CEO di un’importante azienda che si è trovato vittima di uno schema di spoofing, perdendo quasi un milione di euro in un inganno telefonico.

 

Cos’è lo spoofing

Lo spoofing, un termine ormai tristemente ricorrente nelle conversazioni odierne, è un nuovo metodo utilizzato dai truffatori per fingersi qualcun altro ed ingannare così le proprie vittime. Questa pratica viene eseguita spesso tramite email, ma non si nega anche l’utilizzo più classici messaggi telefonici, come ha confermato l’ultimo colpo subito da un noto CEO.

Secondo quanto riportato da fonti attendibili come Il Messaggero e Repubblica, Jaime Ondarza, CEO di Fremantle per l’Europa del Sud, è stato vittima di un inganno che gli è costato quasi un milione di euro. Il dirigente ha effettuato un bonifico bancario in seguito a una richiesta ricevuta via WhatsApp, presumibilmente da un rappresentante della sua stessa azienda. Soltanto dopo l’operazione Ondarza si è reso conto di essere stato truffato: il denaro non è mai arrivato al suo vero destinatario, e la somma è andata quindi perduta.

Questo episodio solleva nuove preoccupazioni sulla sicurezza digitale, evidenziando quanto sia importante prestare attenzione ai messaggi ricevuti, specialmente se riguardano transazioni finanziarie o dati sensibili. La fiducia nei confronti dei contatti telefonici potrebbe essere facilmente tradita da truffatori abili nell’arte dello spoofing.

La truffa ha attirato l’attenzione delle autorità, con la polizia attualmente impegnata nelle indagini per risalire ai responsabili e tentare il recupero dei fondi sottratti. Questo caso ha messo in luce la crescente sofisticazione delle frodi online e la necessità di essere costantemente vigili e cauti nell’era digitale.

 

Attenzione necessaria per proteggersi

L’avvocato Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori ha commentato questo episodio, definendolo “la truffa del CEO” o “Manager in The Middle“, sottolineando la gravità di queste frodi e la necessità di un’attenta protezione da parte dei consumatori e delle aziende.

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