Come Google si è conformato al Digital Markets Act europeo

Lo scorso settembre del 2023, si è raggiunto un momento cruciale nell’ambito della regolamentazione digitale in Europa. La Commissione europea designò formalmente i primi Gatekeeper, le sei grandi aziende soggette alle prescrizioni del Digital Markets Act (DMA). Dopo sei mesi di tempo concesso per l’adeguamento, il 6 marzo di quest’anno ha segnato la scadenza per l’allineamento a tali normative. Per tale ragione, sia Apple che Google hanno intrapreso azioni significative per conformarsi ai requisiti imposti dalla nuova legislazione.

Google adesso ha fornito dettagli sulle modifiche apportate per adeguarsi agli obblighi del DMA. L’azienda di Mountain View ha sottolineato come molte delle nuove regole abbiano comportato compromessi significativi con impatti che hanno agito sia sulle persone che sulle aziende che utilizzano i suoi prodotti. Ad esempio, le modifiche ai risultati di ricerca potrebbero influenzare il traffico diretto verso fornitori diretti come hotel e ristoranti, indirizzandolo invece verso intermediari e aggregatori. Ciò potrebbe avere conseguenze rilevanti sulle dinamiche del mercato online.

Le modifiche apportate da Google per adeguarsi al DMA e le relative conseguenze

Google ha dichiarato di aver implementato oltre 20 modifiche di prodotto, inclusa l’introduzione di unità di aggregatori e chip di perfezionamento per facilitare l’accesso a strumenti utili come i comparatori. Alcune funzionalità precedentemente disponibili sui risultati di ricerca sono addirittura state rimosse, compromettendo la facilità con cui i consumatori possono trovare attività commerciali.

Inoltre, l’azienda ha apportato modifiche significative ai processi di scelta del browser e del motore di ricerca su smartphone e tablet Android, dando agli utenti maggiore libertà di scelta fin dalla configurazione iniziale. Altre piattaforme, come i browser non Android, chiederanno esplicitamente la preferenza dell’utente per il motore di ricerca. Per quanto riguarda la gestione dei dati personali, Google ha spiegato le nuove opzioni per noi europei, che consentono di intervenire sui dati condivisi tra i vari prodotti e servizi dell’ecosistema. Ciò potrebbe tradursi in ulteriori avvisi che chiederanno il consenso per il collegamento tra servizi della società.

La nota dedicata agli sviluppatori ha sottolineato poi l’apertura già presente su Android per il download di app da market alternativi al Play Store, nonché la possibilità per gli sviluppatori di creare app store alternativi. Inoltre, Google introdurrà un programma che consentirà agli sviluppatori di applicazioni distribuite su Google Play di condurre direttamente gli utenti al di fuori delle app, anche per promuovere offerte.

Google ha assicurato di aver affrontato il processo di conformità alla normativa DMA con trasparenza, apportando modifiche significative ai suoi prodotti. L’azienda ha messo tutto il suo impegno nel collaborare con la Commissione europea e con il settore per garantire la continuità nell’offerta di prodotti e servizi conformi e utili agli utenti e alle imprese nel continente.

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