Un'indagine sulle province italiane più cablate dalla fibra e le disparità nella velocità di download
Un’indagine sulle province italiane più cablate dalla fibra e le disparità nella velocità di download

La Lombardia, ora in zona rossa, si trova al di sotto della media nazionale per la copertura in fibra delle famiglie, attestandosi al 58,5%, secondo l’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom). Tale valutazione è stata confermata dall’ultimo aggiornamento del portale Broadband Map, che indica una media nazionale del 59,6% delle famiglie coperte in Italia.

 

Analisi della copertura in fibra e le sfide

Fino al 2018, la Lombardia dominava la classifica della copertura in fibra, ma negli anni successivi, grazie agli sforzi degli operatori, in particolare Open Fiber, e ai bandi governativi, si è assistito a una diffusione più uniforme su scala nazionale. Le aree bianche, però, caratterizzate dal fallimento di mercato, presentano ancora ritardi, con i dati di Infratel che indicano una copertura del 54%.

Agcom, nel costante aggiornamento delle sue statistiche, suggerisce che la copertura in fibra FTTH (fiber to the home) in Italia potrebbe avvicinarsi alla media europea. I dati, aggiornati a dicembre 2023, prenderanno posto nella prossima edizione dell’Indice dell’economia e della società digitali (Desi) europeo, prevista per l’estate. Nel 2022, l’Italia raggiungeva il 53,7%, contro la media europea del 56,5%, e nel 2023 ha raggiunto il 59,6%.

Il Molise si posiziona come leader in Italia, con l’84,6% delle famiglie coperte in fibra, seguito dalla Campania al 72,1%, dal Lazio al 71,7%, dalla Sicilia al 63,1%, e dal Piemonte al 62,5%. Regioni come Lombardia, Marche ed Emilia Romagna sono sotto la media, ma la copertura in aree bianche influisce su tali valutazioni. Basilicata, Trentino Alto Adige, Sardegna e Calabria si trovano in una situazione critica, con coperture comprese tra il 43,2% e il 36,1%.

 

Dalla cablatura al download, le differenze emergono

Esaminando le province più cablate, Prato spicca con l’87%, seguita da Trieste, Mantova e Roma, mentre Milano si attesta al 77%. Le province con le coperture più basse sono Oristano al 17% e Nuoro al 15%. La media nazionale delle province è passata dal 33,4% nel 2020, al 44,4% nel 2021 e al 53,7% nel 2022.

Approfondendo i dati di Agcom, emerge che la copertura in Lombardia è influenzata da province come Milano (78%) e Mantova (81%), ma province come Lecco (36%), Pavia (35%) e Brescia (42%) presentano notevoli ritardi. Le caratteristiche geografiche e demografiche possono condizionare tali dati, con le aree urbane che mostrano percentuali più alte rispetto a quelle periferiche o rurali.

La copertura FttC (fiber-to-the-cabinet) si avvicina alla saturazione, con una percentuale del 96,4%, e la prestazione di almeno 30 Mbps è riconosciuta al 94,2% delle famiglie. I 100 Mbps sono disponibili per l’87,1% delle famiglie. Il vectoring Vdsl2, teoricamente in grado di garantire 200 Mbps in download, rimane al 70,6%. L’Adsl, con il 99,8% di copertura, ha raggiunto il suo massimo.

 

Il futuro della copertura FttC in Italia

L’implementazione della rete in fibra in Italia prosegue, e la copertura sembra avvicinarsi alla media europea. Per un paese di prima fascia come l’Italia, si pone l’esigenza di considerare alternative, considerando che diversi paesi europei vantano il vantaggio della tecnologia ibrida fibra-coassiale, mentre l’Italia si focalizza sulla fibra diretta a casa. La riflessione finale sottolinea la crescita costante di tutte le regioni italiane nel corso degli anni, anche se con ritmi differenziati.

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