La missione nello spazio per produrre energia ha avuto riscontri positivi.

Energia e sostenibilità sono due elementi fondamentali che caratterizzano al massimo il modo in cui viviamo i giorni nel nostro mondo. Dopo un uso spropositato di risorse fossili nel passato, oggi stiamo riducendo il tutto per limitare al massimo l’inquinamento prodotto da quest’ultimo. Oltre a tutto questo gli scienziati stanno provando a trovare un innovazione nel mondo dell’energia attraverso una missione nello spazio.

La missione condotta da questi scienziati, svolta attraverso l’uso di un prototipo posizionato un anno intero in orbita porta dei successi a casa.

 

Missione nello spazio, cosa comporta?

Finalmente ci stiamo avvicinando a un nuovo tipo di energia che comporterà sicuramente innovazioni dal punto di vista della ricerca. Grazie infatti ad un prototipo del Caltech è possibile condurre esperimenti legati al fotovoltaico solare.

Il California institute of technology sta studiando un modo ma soprattutto un dispositivo che riesca a svolgere al meglio questa missione nello spazio. Infatti è grazie allo Space solar power demonstrator o più comunamente chiamato Sspd-1, il quale ha svolto un anno intero in orbita in cerca di dati e risposte.

Esso ha svolto 3 esperimenti per provare la nuova tecnologia di produzione di energia con il sole. I quali hanno permesso al rettore del Caltech di comunicare che presto ci sarà un opportunità per utilizzare l’energia solare a prezzi non troppo elevati.

 

Invece quali lavori che si dovranno fare?

Il lavoro più grande si dovrà svolgere per la creazione di centrali fotovoltaiche che dovranno essere costituite da diversi moduli per la prossima missione nello spazio. Una prima struttura già anche utilizzata nell’esperimento stesso è stata Dolce, una struttura davvero piccola ma con un significativo utilizzo. Struttura che come ogni esperimento ha avuto i suoi errori, che si sono risolti direttamente grazie agli ingegneri sulla Terra.

Su questo Sspd-1 sono montati 32 diversi tipi di celle fotovoltaiche garantendo di assorbire la maggior quantità di energia solare. In seguito i risultati della missione nello spazio svolta sono stati chiamati Alba. Però la parte fondamentale oltre che all’assorbimento è anche la trasmissione di questa energia fino a noi. Problema che si pensa verrà risolto con Maple. Ovvero una serie di trasmettitori di energia a microonde basati su circuiti integrati. Esso garantisce una buona trasmissione di energia solare in modalità wireless.

Grazie ha questo esperimento riuscito e a molti altri, ogni giorno si punta a migliorare il mondo attraverso piccoli passi anche a molti kilometri di distanza e alcune volte anche ad anni luce.

 

 

 

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