Hacker - nel 2022 l'Australia venne attaccata dalla Russia, scoperto dopo 2 anni il responsabile

L’Australia ha preso una posizione decisa contro la criminalità informatica internazionale, come evidenziato dall’accusa contro Aleksandr Gennadievich Ermakov, un cittadino russo di 33 anni, ritenuto responsabile di un devastante attacco informatico nel 2022. Dopo un’indagine approfondita di 18 mesi, condotta dalle agenzie di spionaggio australiane, Ermakov è stato identificato come l’autore di uno dei peggiori cyberattacchi nella storia australiana.

Hacker: i danni che provocò Ermakov

Il ministro degli Esteri australiano, Penny Wong, ha annunciato una serie di sanzioni severe contro Ermakov, che includono restrizioni di viaggio e sanzioni finanziarie stringenti. Wong ha sottolineato la gravità di queste misure, dichiarando che qualsiasi forma di supporto a Ermakov, inclusi il commercio e l’utilizzo dei suoi beni, è considerata un reato penale, punibile fino a 10 anni di reclusione.

Il cyberattacco, avvenuto nel novembre 2022, ha colpito una delle principali compagnie di assicurazione private australiane, Medibank, portando al furto di dati sensibili di circa 9,7 milioni di clienti, tra cui il primo ministro Anthony Albanese. Inizialmente attribuito al collettivo di hacker REvil, l’attacco è stato poi collegato a cybercriminali russi, rivelando un livello di sofisticazione e coordinamento preoccupante.

Il ministro degli Interni australiano, Clare O’Neil, ha definito l’attacco come uno dei più devastanti subiti dall’Australia. Ha poi denunciato la codardia degli hacker coinvolti, promettendo che il governo australiano li avrebbe smascherati e fatti pagare per le loro azioni. In seguito al rifiuto di Medibank di pagare un riscatto richiesto, gli hacker hanno iniziato a diffondere online informazioni private e delicate, selezionando dati che potessero causare il massimo danno, come registrazioni di uso di droghe, malattie sessualmente trasmissibili e interruzioni di gravidanza.

In risposta a questa minaccia crescente, l’Australia ha rafforzato significativamente le proprie leggi sulla sicurezza informatica e ha intensificato le azioni delle sue agenzie di intelligence contro i cybercriminali. La collaborazione tra l’intelligence australiana, la National Security Agency degli Stati Uniti e il GCHQ britannico è stata fondamentale nell’individuazione di Ermakov. Il ministro della Difesa, Richard Marles, ha rivelato che l’identità di Ermakov è ora conosciuta a livello globale e disponibile per tutte le agenzie di sicurezza internazionali, segnando un importante passo avanti nella lotta contro il cyberterrorismo.

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