ubisoft attacco hacker

Dopo l’attacco hacker subito da Insomniac, un altro colosso dell’industria videoludica è caduto vittima di un attacco hacker: Ubisoft. L’azienda ha confermato il furto di circa 900 GB di dati dai propri server, un episodio che solleva preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati sensibili.

L’attacco, avvenuto il 20 dicembre, ha colpito i server di Ubisoft, portando alla compromissione di una vasta quantità di informazioni aziendali. Anche se al momento non siano disponibili molti dettagli sulle modalità in cui gli hacker sono entrati nei sistemi, la società sta indagando per valutare la gravità delle violazioni interne.

Cosa hanno rubato gli hacker?

Come risultato dell’attacco, alcuni strumenti per gli sviluppatori sono finiti online, suscitando ulteriori preoccupazioni per la sicurezza dei dati aziendali. Ubisoft è al lavoro per comprendere l’entità del potente attacco hacker e cecare di delimitare i rischi connessi a tali strumenti trapelati. Secondo quanto riportato da vx-underground, i criminali informatici avrebbero anche tentato di rubare le informazioni degli utenti di Rainbow Six Siege. Tuttavia, Ubisoft è riuscita a prevenire il furto e a proteggere le informazioni sensibili dei giocatori di questo popolare titolo.

L’identità del collettivo o del singolo hacker è attualmente sconosciuta. L’azienda sta attualmente impiegando un intero team per rintracciare gli autori e comprendere le falle di sicurezza che hanno permesso l’accesso non autorizzato ai propri sistemi. Il crimine informatico solleva nuove preoccupazioni sulla sicurezza informatica nell’industria videoludica. Con Insomniac e Ubisoft entrambe vittime di questi attacchi improvvisi, diventa essenziale per le aziende rafforzare ulteriormente le proprie difese cibernetiche per proteggere i dati sensibili e la privacy degli utenti. L’identificazione e la responsabilizzazione degli autori di questi attacchi restano al momento una priorità assoluta per garantire un ambiente digitale sicuro per tutti gli attori coinvolti e fermare una volta per tutte tali persone.

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