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Questo mese ha portato con sé tantissime novità in campo tecnologico. Durante i primi giorni la MediaTek ha rilasciato il suo Dimensity 9300, il SoC innovativo top della gamma. La società ha presentato il chip come la migliore CPU al mondo per gli smartphone. I benchmark dell’azienda mostrano risultati che supereranno di gran lunga lo Snapdragon 8 Gen3 di Qualcomm.

Nonostante tali premesse così straordinarie, le performance di temperatura del chip sembrano non essere così fantastiche. I problemi riguardanti il surriscaldamento erano però già stati previsti ancor prima del lancio ufficiale. La MediaTek aveva già tenuto conto delle possibili problematiche legate ad una CPU simile allo Snapdragon e ad una GPU così potente da sorpassare il chip A17 dei dispositivi Apple (iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max). Non ci si poteva quindi aspettare nulla di diverso sulle temperature.

Rimedio MediaTek al surriscaldamento

Per evitare che il chip si surriscaldasse oltre i limiti, la MediaTek è stata lungimirante. La società ha infatti predisposto delle soluzioni di throttling sulle temperature. Nel momento in cui il SoC diviene troppo caldo la frequenza viene abbassata automaticamente per far sì che lo smartphone non diventi rovente. Alcuni produttori, come ad esempio Vivo, hanno implementato un sistema avanzato di raffreddamento per contenere al meglio questo calore.

Il terminal throtteling, secondo le notizie riportate dagli esperti su X tramite un post, ha un aspetto negativo parecchio grande: va a ridurre le performance del Dimensity in maniera brutale. Nel momento in cui le temperature si alzano sopra i livelli il Prime Core perde tantissimo in termini di clock, passando da 3,5 GHz fino a 0,60 GHz. Gli altri Core, nel frattempo, vanno ad assestarsi tra un valore di 1,20 GHz e 1,50 GHz. Cosa accade precisamente? Il risultato e che la potenza del dispositivo diminuisce drasticamente del 46%, arrivando quindi alla metà di ciò che era originariamente.

Il problema così importante all’interno del chip è di natura strutturale. Esso sarebbe scaturito dalla scelta della MediaTek di adoperare soltanto P-Core, evitando l’utilizzo dell’E-Core per configurare la CPU. In questo modo però la società ha garantito prestazioni elevate al SoC, causando però al contempo dei problemi molto seri per il livello termico. Purtroppo, questa mossa sbagliata non può essere risolvibile tramite software, portando a dei risultati molto inferiori rispetto a quelli pensati originariamente. I produttori di smartphone potrebbero optare, ovviamente, per qualcosa che non presenti già delle problematiche.

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