Casa smart problema privacy

Uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Association for Computing Machinery avverte che la presenza diffusa di dispositivi di domotica, impianti di illuminazione, sistemi di intrattenimento e assistenti virtuali nelle case smart costituisce un serio rischio per privacy personale. Gli autori della ricerca hanno anche sottolineato che comunicare informazioni in questa tipologia di casa comporta un problema che molti utenti ignorano.

Il team di ricercatori ha esaminato il traffico di dati all’interno di una rete domestica standard, identificando minacce potenziali per la sicurezza informatica. Lo studio evidenzia vulnerabilità significative nel sistema di raccolta di informazioni delle case intelligenti. Questo processo invisibile può infatti fornire una comprensione dettagliata dei comportamenti di coloro che abitano al suo interno. In particolare, l’analisi ha individuato l’uso non sicuro dei protocolli per la rete e la diffusione di dati sensibili da parte dei device IoT.

Non c’è privacy nelle case intelligenti

Gli esperti sottolineano che una delle principali minacce per la violazione della privacy nelle case smart è la convinzione fasulla che i dispositivi smart non siano in grado di comunicare tra loro. Quando un nuovo dispositivo elettronico si integra nella rete locale è, infatti, capace di identificare automaticamente gli altri e di reperire informazioni. La comunicazione tra i dispositivi avviene in modo nascoste e gli utenti ne sono inconsapevoli.

Per affrontare questo problema, i ricercatori suggeriscono l’implementazione di controlli che richiedano il consenso dell’utente prima di permettere a terze parti di connettersi alla propria rete e di eseguire scansioni. Altro punto focale è il garantire che tali dispositivi abbiano integrati software sicuri e che siano regolarmente aggiornati per risolvere l’eventuale presentarsi di vulnerabilità.

Se tutti gli utenti verranno a conoscenza dei rischi, le aziende dovranno per forza di cosa migliorare le misure di sicurezza nei loro prodotti. Dovranno adottare standard più rigorosi per la privacy e la sicurezza al fine di proteggere gli utenti e le loro informazioni. I ricercatori hanno anche sottolineato l’importanza di adoperare protocolli per la standardizzazione dei prodotti IoT, sempre per rafforzare la password. Il modello da seguire dovrebbe essere quello di Matter che possiede un sistema di crittografia dei dati. Con esso, ciascun membro all’interno della rete, deve essere autenticato prima che possa effettuare l’accesso.

 

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