Un grande dubbio sollevato dal CEO nonché numero uno di Telegram Pavel Durov la settimana scorsa è stato quello inerente la gestione dei canali Telegram gestiti da Hamas, il CEO infatti si domandava se fosse meglio chiuderli e dunque impedire ogni possibile forma di comunicazione sulla propria piattaforma, oppure lasciarli aperti dal momento che nonostante tutto durante i primi raid grazie proprio a questi ultimi la popolazione ha avuto la possibilità di scappare e salvarsi verso Ascalona, proprio grazie ad un avviso su questi canali.

 

La decisione

Alla fine Telegram ha ritenuto opportuno procedere al blocco definitivo di tutti i canali che concretamente sono sospettati essere gestiti da Hamas, nel dettaglio la piattaforma ha ritenuto di bloccare il canale ufficiale di Hamas (hamas_com) e a quello delle Brigate Ezzedin al-Qassam (al-Qassam brigades), il braccio armato dell’organizzazione, nel dettaglio è stato impedito l’accesso esclusivamente a coloro che vi si connettono tramite Android, dal momento che ritenuti in violazione dei termini di Google, dunque l’accesso da app eseguite su altri sistemi è rimasto valido e fruibile.

Il ban è stato poi ratificato da Google stessa che ha citato appunto le linee guida sui contenuti inappropriati sottolineando la parte su quelli a contenuto terroristico.

Attualmente comunque il blocco non risulta ancora effettivo, probabilmente a seguito della presa di posizione ufficiale ora saranno scattati tutti i meccanismi che porteranno al ban dei canali in modo reale, si tratta di una presa di posizione contestuale a quella di altri grandi colossi come Facebook, TikTok e X.

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