Una nuova era pare star per cominciare dando inizio a viaggi e colonie intergalattiche verso il pianeta che ha preso nome della dea della bellezza: Venere.
Söhnlein, imprenditore e co-fondator3 di OceanGate, è convinto che entro il 2050 mille persone potranno chiamare casa uba colonia sospesa sopra il pianeta più caldo del sistema solare.
L’idea delle colonie su Venere
Venere viene spesso definito il pianeta “gemello della Terra” e presenta un’atmosfera densa di acido solforico che intrappola il calore in un “effetto serra incontrollato”, portando a temperature superficiali di circa 475 gradi Celsius.
L’imprenditore argentino ammette che l’idea di andare su questo pianeta potrebbe essere alquanto “impegnativa”. “È vero, parlare di andare su Venere solleva sopracciglia sia all’interno che all’esterno dell’industria spaziale“, ha commentato l’uomo. “È un obiettivo ambizioso, ma credo che sia molto fattibile entro il 2050.”
Per correttezza, diciamo che Söhnlein ha lasciato il ruolo di CEO di OceanGate nel 2013 mantenendo però una quota di minoranza. “Dimenticate OceanGate. Dimenticate Titan. Dimenticate Stockton [il CEO deceduto nell’implosione del sommergibile]” – prosegue l’ambizioso imprenditore – “L’umanità potrebbe essere sull’orlo di una grande scoperta e non sfruttarla perché noi, come specie, rischiamo di essere frenati e ricondotti allo status quo.”
Insomma, per ora sono solo parole si un sognatore, ma Söhnlein ha ancora 27 anni davanti a sé per dimostrare qualcosa. Nella sua intervista con Insider, ha elogiato il suo amico morto nell’incidente: “se non avessimo persone come Rush, probabilmente saremmo ancora tutti nelle caverne“.
Pare quindi che come l’imprenditore Elon Musk, che punta al pianeta Rosso, Söhnlein si concentrerà sul raggiungimento di Venere. Chissà cosa accadrà davvero nel 2050. Che i viaggi intergalattici diventino una realtà concreta?