Nei giorni scorsi Netflix ha deciso di attuare uno dei cambiamenti più epocali e importanti della sua storia, stiamo parlando del blocco della possibilità di condividere la password del proprio account per consentirne l’uso da parte di terzi attraverso un sotto-profilo dedicato, pratica da molti gradita dal momento che consentiva di poter spalmare la spesa dell’abbonamento in più persone rendendo il tutto molto più accessibile.
A quanto pare questa decisione, come era prevedibile, non è stata accolta benissimo dalla community, la quale dopo già i reiterati aumenti di prezzo, si è detta stanca e ha iniziato quasi una vera e propria rivolta contro questa politica, scatenando una vera onda di disdette che sicuramente incideranno sui ricavi di Netflix.
L’hashtag volta
L’hashtag del momento è #CancelNetflix ed invita in modo piuttosto chiaro a cancellare l’abbonamento per mandare un messaggio a Netflix che avvisi di come questa sia una politica non tollerata e non più tollerabile per la community, che deve pagare costi per molti inaccessibili e soprattutto a fronte di contenuti non più di qualità come un tempo.
The fact people have trouble even affording gas or groceries and @netflix expects ONE household to pay 22 a month. You haven’t had a good show or movie in months. Already questioned leaving- thanks for making it that much easier! #CancelNetflix pic.twitter.com/8jn0DvEA2v
— Lex (@ayyolexx) May 25, 2023
Anche negli USA la contestazione è stata impietosa, molti criticano che Netflix appunto si aspetti un pagamento così nutrito al mese quando già pagare i beni di prima necessità sta diventando un problema.
Netflix sembra però essere abbastanza tranquilla, prima dell’effettività del blocco dichiarò: “Dalla nostra esperienza in America Latina, ci attendiamo una reazione di annullamento in ciascun mercato quando implementeremo la condivisione a pagamento che influirà sulla crescita dei membri a breve termine.”
Dunque l’azienda si attende che digerito il malcontento i numeri torneranno a risalire, la sensazione di tutti è invece proprio l’opposta, ovvero che Netflix abbia fatto il passo più lungo della gamba e che le conseguenze saranno molto peggiori di quanto si attende.