Smartphone vietato a scuola, tutti i dettagli nella nuova circolare ministeriale

Uno dei temi più caldi quando si parla di smartphone i telefoni in generale, è quello dell’utilizzo di tali dispositivi nell’ambiente scolastico. Chiaramente ci sono delle eccezioni per tutti quei tablet, computer e aggeggi tecnologici utilizzati in ogni istituto ma che sono dati in dotazione proprio dal ministero. Per quanto riguarda invece i dispositivi personali, la situazione cambia eccome.

A ricordarlo è proprio la nuova circolare ministeriale da parte del ministero dell’istruzione dove sono stati ribaditi ancora una volta tutti i divieti e gli obblighi in vigore. Non ci sono nuove direttive rispetto a quello che è stato già stabilito dallo statuto delle studentesse e degli studenti nel 1998, oltre che dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007,  che stabiliscono quindi il divieto di utilizzo di telefoni cellulari e dispositivi analoghi durante le lezioni. Non ci sono quindi nuove sanzioni disciplinari all’interno della nuova circolare ma questa si limita al richiamo alle responsabilità degli studenti e degli istituti stessi. 

 

Telefoni a scuola, ecco la circolare ministeriale che integra quanto già affermato in passato

Il ministro Valditara ci ha tenuto a porre l’accento in merito a quanto estrapolato dall’indagine conoscitiva realizzata durante la vecchia legislatura della settima commissione del Senato “Sull’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento”.

Proprio da qui viene fuori che l’utilizzo sconsiderato di smartphone i dispositivi del genere può portare a conseguenze dannose sulla memoria, lo spirito dei ragazzi e sulla concentrazione.

Allo stesso tempo è anche vero che le linee guida introdotte dal ministero lasciano decisamente tanto spazio alla libera interpretazione per quanto riguarda gli istituti.

Articolo precedenteAmazon, il nuovo trucco per avere codici sconto gratis e prezzi al 60% ogni giorno
Articolo successivoTIM, promo imperdibile per avere giga illimitati anche in 5G