Truffa delle poste, parla l'anziana derubata: "Mi hanno portato via la pensione"
Iolanda Meloni è l’ultima anziana vittima della truffa delle poste. Alla donna sono stati sottratti 1.500 euro, ma per fortuna la coppia che l’ha raggirata era già nel mirino dei carabinieri. Così, una volta compiuta la frode, sono stati presi. Entrambi erano di origini campane, e avevano 59 e 26 anni.

Truffa delle poste: come è strutturata?

I carabinieri hanno sottolineato che le bande di truffatori seguono regole ben precise: sopralluoghi nei quartieri, aggancio della vittima ai supermercati con battute su figli e nipoti per ricostruire la vita della vittima, e infine la ricerca sull’elenco telefonico di via e numero civico. Per questo si raccomandano: “Mai fornire informazioni alle persone sconosciute”.
Nonna Iolanda ha invece raccontato: “Il dispiacere è esserci cascata con tutte le scarpe perché mi hanno confusa, non ho avuto il tempo di riflettere. Ci sto ancora male, la notte non dormo perché mi rimprovero di non essere stata più accorta. Non sono mica decrepita, ho 76 anni, ma loro sono riusciti a spillarmi 1.500 euro con maestria facendo in modo che utilizzassi contemporaneamente il telefono fisso e il cellulare. Hanno inventato che mio nipote rischiava l’arresto se non avessi pagato 4mila euro alle Poste per ritirare un pacco. C’erano diversi ruoli: il direttore delle Poste, mio nipote Riccardo con una tosse che mascherava la sua vera voce e l’impiegata inviata dal direttore a casa mia”.

“Il falso nipote mi diceva al telefono che aveva la voce roca per il raffreddore e contemporaneamente al cellulare, dopo che io ho fornito il numero, mi ha chiamato il direttore. Il mio errore è stato non riattaccare per chiamare mia figlia che abita a 200 metri da me. Ma mio nipote era disperato, poi quando è arrivata quell’impiegata è stato tutto veloce. Ero confusa e preoccupata. La donna mi ha detto che stava inviando la ricevuta del prelievo e lui me l’ha confermato. Mi richiama mio nipote e mi avverte che stava ritornando la donna per prendere anche alcuni gioielli perché dovevo assolutamente coprire quei 4mila euro. A quel punto ho compreso che mai nessun ufficio postale avrebbe chiesto gioielli e ho riattaccato. Sono uscita in strada per andare da mia figlia”.

Per fortuna i soldi sono tornati nelle mani di nonna Iolanda.

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