Proviene direttamente dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dalla Commissione Europea l’allarme riguardante la monacolina K. Trattasi di un integratore alimentare derivato dal riso rosso e noto come la “statina naturale” contro l’ipercolesterolemia. Questo è stato individuato e posto nei possibili prodotti ritirati in quanto “presenta gli stessi rischi del farmaco lovastatina usato per il trattamento della patologia”. Che fine farà?
Prodotti ritirati: parla l’Ordinario di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari alla Statale di Milano
A partire dal 22 giugno su tutto il territorio europeo sarà vietata la vendita di prodotti contenenti singole porzioni per uso giornaliero di monacolina da riso rosso fermentato uguali o superiori ai 3 milligrammi. In base a un nuovo Regolamento della Commissione Europea questi prodotti se non aderenti a tali indicazioni saranno ritirati dal mercato.
Cosa dicono gli esperti?
Alberto Corsini, Ordinario di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari alla Statale di Milano, spiega: “Quello che è emerso dai dati di fitovigilanza è che ci sono una serie di casi. Trattasi di eventi avversi legati alla monacolina soprattutto col dosaggio di 10 milligrammi, ma anche con 3 milligrammi.
Eventi avversi sovrapponibili a quelli delle statine, almeno in grossa parte, quindi si presume che gli effetti collaterali che osserviamo con queste molecole siano da attribuirsi alla monacolina. Almeno la maggior parte, un 40% circa. Sono stati riportati casi di miopatie, dolori muscolari, una percentuale che osserviamo anche con le statine terapeutiche. Ma anche qualche problema epatico, qualche problema gastrointestinale, a livello di arrossamento, di prurito e con qualche effetto anche a livello cognitivo. Sono i tipici effetti collaterali delle statine per cui si presume che il grosso degli eventi avversi siano legati alla monacolina”.
“Riso rosso fermentato che contiene 10 mg di monacolina, è una quantità essenzialmente identica a una compressa di Lovastatina. Ovvio che questo non è possibile perché a quel dosaggio a tutti gli effetti lo possiamo considerare equipollente a una terapia medica: non è più un integratore ma un farmaco”.
“Il problema dell’integratore è che si trova anche nei supermercati, quindi chiunque può andare a comprarselo. Ci deve essere un filtro da parte del medico. E in più tutte queste considerazioni hanno portato a un foglietto delle indicazioni dell’integratore. Viene specificato il dosaggio, la posologia, quali sono i pazienti che non possono prenderlo”. Insomma, “almeno un contatto con il medico ci deve essere prima di iniziare l’utilizzo dell’integratore”.