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I discorsi sulla possibile terza dose del vaccino Pfizer sono sempre più al centro della comunità scientifica internazionale. In molti paesi, Governi ed organi sanitari stanno valutando una terza somministrazione per il siero anti Covid. L’obiettivo è quello di proteggere la protezione di massa contro il virus ed al tempo stesso contrastare le nuove varianti del patogeno.

 

Pfizer, la possibilità di terza dose è reale anche in Italia

Se negli scorsi giorni Israele aveva ufficializzato un’ulteriore campagna per il vaccino Pfizer in autunno, ora è il turno del Regno Unito. Il primo ministro Boris Johnson ha confermato che, a partire da Ottobre, i più fragili potranno offrirsi per la terza dose del siero anti Covid.

A favorire la discussione per la terza dose del vaccino Pfizer ci sono i dati relativi all’efficacia dello stesso farmaco. In base a dati interni alla medesima casa farmaceutica, a sei mesi dall’ultima somministrazione la protezione scenderebbe dal 95% preventivato all’80/85%. Per le ospedalizzazioni e per le forme gravi di contagio che portano anche al decesso è invece confermata la protezione, anche ad un semestre di distanza.

Pfizer si conferma inoltre efficace anche contro la variante Delta, nonostante questa sia molto più infettiva rispetto anche alla variante Alfa della primavera.

In Italia a decidere sulla possibile terza dose di Pfizer saranno le autorità sanitarie competenti, dall’AIFA al CTS. Ad oggi la comunità scientifica nazionale è molto divisa sulla questione. Si attendono ulteriori evidenze nelle prossime settimane per decidere lo scenario più favorevoli per i cittadini nel prossimo autunno.

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