Un gruppo di scienziati ha creato “tatuaggi Smart“. Emettono una sorta di luce che sfrutta la stessa tecnologia che si trova in tutto, dai televisori agli schermi degli smartphone.

Questi tatuaggi, come quelli temporanei, si applicano in un primo momento su carta poi trasferiti sulla pelle. La tecnologia su cui si basano potrebbe essere utilizzata per “illuminare la pelle” di un atleta se ha bisogno di bere acqua. Oppure illuminarsi come se fosse un campanello d’allarme se si sta troppo tempo sotto al sole, e così via. I tatuaggi potrebbe essere utili anche per gli oggetti, ad esempio con il cibo. Sarebbero in grado di segnalare se sono scaduti o meno.

Oltre che gli scopi funzionali, questi tatuaggi così come quelli veri e propri, permanenti, potrebbero diventare un accessorio, quindi non necessariamente con uno scopo o un significato ma una forma d’arte. “Gli OLED tatuabili che abbiamo mostrato per la prima volta possono essere realizzati su larga scala e in modo economico. Se combinati con altre tecnologie per tatuaggi si ampliano tutti i possibili usi”.

Tatuaggi che si illuminano, e non solo: i mille usi di questa nuova tecnologia

“Il nostro studio proof-of-concept è il primo passo. Le sfide future includeranno l’incapsulamento degli OLED per impedire che si degradino rapidamente attraverso il contatto con l’aria, nonché l’integrazione del dispositivo con una batteria o un supercondensatore”. Il professor Cacialli ha condotto uno studio di cui riporta i risultati sulla rivista Advanced Electronic Materials.

“All’Istituto Italiano di Tecnologia abbiamo già sperimentato elettrodi tatuati sulla pelle utilizzati per eseguire test diagnostici come gli elettrocardiogrammi”, dichiara Virgilio Mattoli, autore senior del documento e ricercatore presso l’Istituto Italiano di Tecnologia. “Il vantaggio di questa tecnologia è che è a basso costo, facile da applicare e utilizzare e si lava facilmente con acqua e sapone.”

Il nuovo studio ha visto i ricercatori costruire dispositivi OLED con uno spessore di appena 2,3 micrometri, meno di un 400esimo di millimetro o un terzo della lunghezza di un globulo. È costituito da un polimero elettroluminescente – che si accende quando viene applicato un campo elettrico – poi posizionato su uno strato isolante e su carta per tatuaggi standard.

Articolo precedenteGoogle Chrome per Android si aggiorna, arrivano tante importanti novità
Articolo successivoTatuaggio smart: l’IIT ha creato il primo tatuaggio con tecnologia OLED