decreto ristori

La bozza del Decreto Ristori quinquies, il nuovo decreto, contiene anche uno stop alle cartelle esattoriali fino a inizio marzo. Negli scorsi mesi, infatti, si è provveduto a prorogare le misure di sostegno economico e di blocco delle attività del Fisco per alleviare il peso che grava sui cittadini e sulle attività, costrette ancora ad orari limitanti e ad un flusso di persone estremamente ridotto, con conseguente drastico crollo del fatturato.

Un nuovo periodo di tregua fiscale, pertanto, appare d’obbligo in attesa di soluzioni più efficaci sul lungo termine. Così non fosse, i contribuenti si ritroverebbero sommersi da una valanga di cartelle esattoriali e atti amministrativi di diversa natura nel numero di ben 50 milioni di atti.

Una spada di Damocle che pende sulla testa di coloro che hanno un’attività con le mani legate in questi mesi.

Decreto Ristori, previsto un nuovo stop al Fisco

Per trovare i fondi per finanziare il Decreto Ristori quinquies, il Governo sarà costretto a sottoporre al voto un nuovo scostamento di bilancio di circa 20 miliardi di euro, in modo da finanziare i ristori alle attività e ai contribuenti anche nei prossimi mesi e consentire il blocco delle attività del Fisco. L’esecutivo esprime grande consapevolezza del fatto che inviare 50 milioni di atti metterebbe a dura prova – per usare un’espressione molto cara al Presidente del Consiglio Conte – “il tessuto economico e sociale” del nostro Paese, e non ci si può permettere di creare ancor più disagio ai cittadini di quanto non abbiano dovuto patirne in quasi un anno di pandemia.

L’appuntamento è fissato per fine Gennaio, quando sarà presa la decisione definitiva sul Decreto Ristori quinquies.

 

 

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