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Spesso si parla di come Amazon sia una sorta di cattivo che fa male alle piccole e medie imprese così come ai venditori di terze parti. Un attacco deliberato al marchio che ignora diversi punti importanti e il Prime Day ha dimostrato ancora una volta tutto questo. Tale evento di due giorni è finito da poco eppure il colosso ha rilasciato le statistiche in merito alle vendite.

Gli effetti del Prime Day? I venditori terzi, che per la maggior parte sono appunto piccole e medie imprese, hanno venduto beni per 3,5 miliardi di dollari in giro per 19 paesi diversi. Rispetto all’anno scorso c’è stato un aumento del 60% andando anche a superare le vendite dirette di Amazon. In aggiunta, i compratori sembrano aver risparmiato in totale 1,4 miliardi di dollari.

 

Amazon e il Prime Day

A differenza degli altri anni però, Amazon si è dimentica deliberatamente di condividere un dato importante, il profitto totale dell’evento. L’anno scorso l’ha fatto senza problemi sottolineando come sia stato il Prime Day più lucrativo di sempre andando a battere altri eventi importanti, come il Black Friday per esempio. Probabilmente quest’anno le vendite dirette sono state di meno e agli investitori i dati al ribasso non piacciono mai quindi se li sono tenuti per loro.

Detto questo, Amazon ha rivelato altri dati particolari. Per esempio, il prodotto più popolare acquistato durante i due giorni interessanti? L’Echo Dot di Amazon. Non è stato detto quante unità sono state spedite, ma è stato aggiunto che sono stati venduti anche milioni di dispostivi compatibili con il loro assistente virtuale, Alexa. Altro dato che potrebbe far rodere più di qualcuno, la consegna più veloce è stata di appena 29 minuti e 54 secondi.

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