cartelle esattoriali-addio

La necessità di una riforma fiscale che aiuti il Governo a gestire nuova liquidità finanziaria, vede come punto di partenza lo stralcio di numerose cartelle esattoriali. A confermarlo Ernesto Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ipotizza un maxi condono necessario per snellire tempi e costi burocratici della macchina fiscale. Si tratterebbe di una sanatoria relativa a cartelle esattoriali definite inesigibile perché riferite a debiti irrecuperabili.

La stima di questo condono ammonta a circa 400 miliardi di euro che il Fisco non ha più alcuna possibilità di recuperare. Di questi infatti, 153 miliardi sono riferibili a soggetti falliti, 119 miliardi a individui deceduti e 109 miliardi a nullatenenti. E’ dunque chiara la necessità di un restyling del sistema fiscale soprattutto perché mantenere in piedi crediti inesigibili ha un costo non indifferente. Un’operazione di ripulitura del bilancio statale che ha visto protagonista il Fisco già nel 2018, con lo stralcio delle cartelle inferiori ai 1000 euro considerate non riscuotibili.

Con il DL Rilancio quali novità in materia fiscale?

La necessità di rimpinguare le casse dello Stato a seguito degli aiuti destinati al Paese durante la pandemia, ha visto il Governo impegnato a migliorare gli strumenti di controllo del gettito fiscale. Le misure studiate non prevedono soltanto la possibilità di un condono tombale, ma anche una normativa che agevoli i contribuenti nella restituzione dei debiti. Ad esempio, consentendo una dilazione per chi nonostante la possibilità di rateizzare non sia riuscito a sanare la propria posizione.

E’ il caso di coloro che hanno aderito alla rottamazione ter con formula di saldo e stralcio, senza però riuscire a pagare tutte le rate entro il 31 dicembre 2019. In questo caso il DL Rilancio permette di saldare il debito accedendo ad una nuova dilazione con scadenza il 10 dicembre 2020. Inoltre le cartelle esattoriali, gli avvisi di debito e quelli di accertamento che avevano scadenza dall’8 marzo, sono stati sospesi fino al 31 agosto 2020.

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