fibra ottica

Abbiamo imparato a conoscere caratteristiche e benefici della fibra ottica molto piano, soprattutto nell’apprendere di una tecnologia che riscriveva le regole del trasporto delle informazioni non più su un cavo di rame. All’interno di un tubicino di plastica a basso prezzo la luce veicola i dati al posto dei vecchi segnali elettrici, trasmettendo a lunga distanza grandissime quantità di informazioni senza grossi interventi di manutenzione.

L’infrastruttura di una rete in fibra ottica ha il vantaggio di essere più “leggera” da gestire prima di tutto dentro gli armadi lungo le strade o presso i grandi palazzi. Non richiede alimentazione elettrica e pertanto l’assenza di componenti elettronici semplifica la manutenzione degli apparati, soggetti peraltro a un minor numero di guasti. Una rete che dall’armadio si divide per tutti gli utenti serviti con semplici strumenti e, dove è stato possibile, in Italia la maggior parte degli operatori ha scelto questa soluzione. Sono nate dunque le reti FTTH, altrimenti “Fiber To The Home”, perché il segnale in fibra entra direttamente nelle case del cliente finale.

Tuttavia ci sono anche alcuni svantaggi pratici.

 

Reti FTTH quasi sature: rallentamenti per Tim, WindTre e Vodafone

Nel cammino dalla fibra dall’armadio in strada alle case delle persone, una rete composta solo da apparati ottici si articola in dispositivi splitter che copiano il segnale in ingresso su più uscite. Dunque esiste nelle reti FTTH un ramo principale del segnale che al punto d’ingresso, o Point of Presence (nell’armardio), via via si dirama in bracci secondari. Un tipico split di Open Fiber utilizza una ramificazione a 16 bracci, vale a dire che il segnale di ciascuna fibra ottica nel POP serve fino a 16 utenti i quali condividono la capacità di quel punto di partenza.

Ogni ramo ha un’ampiezza di banda fino a 2,5 Gbit/s in download, e tuttavia quando il nostro braccio scarica dati la velocità reale attesa è di 1 Gigabit/s. E se il carico sullo split aumenta per il fatto che tutti i bracci sono attivi nello stesso momento anche la connessione in fibra ottica può saturarsi, proprio perché la risorsa è condivisa. In un periodo storico come la quarantena da Coronavirus a cui siamo imposti, dunque, le utenze domestiche sono più utilizzate del solito e le prestazioni della rete in fibra possono risentirne.

Al contrario in upload la situazione per le reti FTTH è ribaltata, poiché sul nostro ramo verso il POP passa unicamente il nostro segnale e la trasmissione è più veloce e non condivisa. Tuttavia nel tornare al POP, tutti i segnali ottici devono prima o poi ricongiungersi in uno solo, motivo per cui anche in upload il traffico dati è regolamentato da una tecnica detta di multiplazione.

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