IPTV e multe: Le Iene avvisano gli utenti TIM, Vodafone e Wind, ora sono nei guai

L’IPTV si conferma la strada principale per quella ampia fascia di utenti che cerca la tecnologia dello streaming illecito. Come evidenziato da molte inchieste – ultime quelle de “Le Iene” e del “Corriere della Sera” – di giorno in giorno aumentano le persone che vedono i contenuti di Sky, DAZN e Netflix senza il pagamento di un regolare abbonamento.

A favorire il successo dell’IPTV c’è ovviamente il fattore economico: in media gli utenti che si affidano a questo sistema spendono 10 euro ogni mese. Vi sono quindi in media 30 euro di risparmio dai regolari listini di Sky, DAZN e Netflix.

 

L’IPTV è giunto anche su WhatsApp, ma i pericoli per gli utenti sono sempre maggiori

Nel recente passato l’IPTV ha tratto giovamento dall’inconsapevole aiuto di Telegram. Proprio attraverso le conversazioni di questa chat sono stati ingaggiati molti clienti. Adesso, il fenomeno si sposta anche su WhatsApp. Proprio come su Telegram, anche su WhatsApp il luogo privilegiato per la promozione dell’IPTV illegale è quello dei gruppi privati.

Chi ha intenzione di sposare la causa dell’IPTV illegale non può fare a meno di conoscere quelli che sono i potenziali pericoli. Affidarsi allo streaming illecito, infatti, significa andare contro la legge. Dalla legislazione attuale sono previste sanzioni che arrivano sino a 30mila euro per chi viene scoperto. C’è anche il rischio della galera da uno a tre anni per i malintenzionati che si impegnano a trasmettere il segnale nelle case degli italiani.

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