Truffe

Vecchie pratiche fraudolente tornano a rovinare la salute agli italiani, facendoli imbestialire davanti alle bollette inaspettate. Nuovo contratto attivato? Può succedere anche questo, peccato che il consenso non sia mai stato dato. I Call Center continuano a fregare i clienti di TIM, Wind Tre e Vodafone e nessuno li tutela. A sostegno di questo fenomeno ha preso parola anche un importante istituto tedesco.

La truffa del sì non si smentisce mai

Basta rispondere ad una chiamata o a una semplice domanda con un “sì” per essere truffati: la pratica è sempre quella e seppure sia vecchia e ritrita, questa continua a mietere delle vittime. È assurdo come nel 2018 sia ancora possibile che dei Call Center la pratichino, eppure è realtà. Come riportato dagli esperti e analisti di GData (l’ente tedesco citato), “Con domande semplici e mirate riescono a ottenere quanti più dati personali possibili” riferendosi agli operatori telefonici. “Cercano di porti domande semplici in modo da farti rispondere con un ‘sì’o un ‘no’” e, come ben si sa, queste risposte verranno poi scambiate a dovere tramite una fase di montaggio secondario.

“È così che l’utente si vede addebitare sul conto telefonico servizi premium mai richiesti o smartphone di fascia alta mai ordinati né ricevuti”.

Notizie che sembrano avere del falso, ma che analizzando i diversi casi risultano essere più che veri. Purtroppo davanti a queste truffe c’è poco da fare: sembra innaturale non poter neanche rispondere ad una semplice domanda! Al fine di evitare queste truffe, almeno su smartphone, possono essere usati dei blocchi verso i call center, ad esempio TrueCaller.

FONTEGData
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