Cosa succede se uno smartphone senza certificazione IP entra in contatto con un liquido? E soprattutto come comportarsi? Quella ora proposta è una delle domande più cliccate in Rete, e molto spesso – purtroppo – i consigli che si leggono sono assolutamente sbagliati.

Se dovesse accadere un evento del genere, non bisogna assolutamente cominciare a premere freneticamente tutti i pulsanti, soffiare su di esso, o utilizzare l’asciugacapelli per cercare di riparare al danno. Checchè se ne dica, è un approccio completamente sbagliato. Ecco invece cosa bisogna fare per riparare lo smartphone danneggiato dall’acqua.

 

Smartphone in acqua: alcuni pratici consigli

Per prima cosa, tiralo fuori dall’acqua il più rapidamente possibile; più a lungo è nel liquido, maggiore sarà il danno. Una volta che lo smartohone non è più immerso, se è possibile, estrarre immediatamente la batteria – se questa è removibile – e procedere allo spegnimento. Questo passaggio è essenziale per interrompere l’alimentazione ed evitare la possibilità di un cortocircuito.

Ora, non asciugarlo con il phon o infilarlo nel forno – sì, lo fanno in molti. Il calore può danneggiare la delicata componentistica interna. Quello che dovresti fare è asciugarlo rapidamente con un panno pulito, assicurandoti che l’acqua non finisca nelle aperture quali porta USB o altoparlante di sistema. Se ci sono tracce d’acqua intrappolate all’interno delle fessure ora citate, prova con attenzione a rimuoverle usando l’aria compressa.  È importante fare attenzione a non spingere l’acqua all’interno del telefono.

Naturalmente, ci sono aree in cui lo straccio non può accedere. Vi abbiamo detto di non soffiare nel telefono, ma è comunque possibile aspirare l’acqua. Infatti, un aspirapolvere può risucchiare le gocce d’acqua senza troppi rischi.

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A questo punto, cosa fare? Vi sono varie teorie. Molte persone giurano che riponendo il telefono in un sacchetto di riso secco e lasciandolo riposare per 24-36 ore o più, l’umidità venga assorbita dai chicchi e vi sono alte probabilità che lo smartphone non subisca danni. Questo è un metodo economico, facile e alla portata di tutti.

Al contempo, però, tali azioni hanno alcuni aspetti negativi: se il riso assorbe troppa acqua, potrebbe diventare troppo morbido e finire per infilarsi nei fori del device; l’amido entrerebbe all’interno dello smartphone e le conseguenze sarebbero nefaste. Ciò detto, comunque, non vi sono prove empiriche a confermare ciò, ma per sicurezza potete avvolgere il cellulare in un tovagliolo di carta e poi riporlo nel riso.

L’opzione più intelligente rimane comunque quella di utilizzare prodotti disidratanti. Sono più pratici efficaci e veloci del riso.

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Basterà riporre il device nella custodia di plastica a chiusura ermetica per assicurarsi che l’umidità non inizi a provocare danni all’interno del telefono.

 

Il momento della verità

Passati alcuni giorni, prova ad accendere lo smartphone. Se funziona, hai vinto! Piccolo consiglio: rimani comunque in guardia e vigile relativamente a qualsiasi comportamento strano, per almeno un paio di giorni. Inoltre, testa tutti i componenti.

Se il cellulare non funziona, invece, è tempo di accettare la sconfitta e rivolgersi a un centro assistenza autorizzato, il quale provvederà a fare le riparazioni del caso.

Consigliamo al contempo di utilizzare servizi quali Google Drive o Amazon Photo per salvare su cloud le vostre foto, perchè vi sono casi nei quali la scheda madre incappa in ossidazione, quindi potrebbe essere impossibile recuperare i vostri scatti.

 

 

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