Pokémon GO è, senza ombra di dubbio, il gioco del momento: un’applicazione che ha raccolto un consenso da parte del pubblico esagerato e che ha generato (e sta generando, ndr) guadagni senza precedenti per gli sviluppatori e per Nintendo.
Ovviamente col tempo, l’app si è trasformata in fenomeno mediatico ed è stata accompagnata da una serie di notizie o episodi, più o meno fittizi, creati per sfruttare l’onda di popolarità. Nonostante le storie incredibili che vi abbiamo raccontato, all’appello mancava ancora che qualcuno decidesse di intraprendere azioni legali nei confronti del team di sviluppo per qualsivoglia motivo. Mancava. Un avvocato di New York infatti, sta formando i presupposti legali per intraprendere una class action, facendosi portavoce dei cittadini americani, contro Niantic e Nintendo per istigazione alla violazione di proprietà privata. L’accusa infatti, avrebbe intenzione di sfruttare alcuni casi nei quali i giocatori, in preda alla foga del gioco, si sono ritrovati a camminare in proprietà o in zone dove non potevano stare, violando così la legittima proprietà privata. Tale Ryan Morrison, avvocato, ha annunciato che presto si potrà dare il via ad oltre duecento cause legali contro la software house che, al momento, non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla questione.
Parlando del gioco invece, sapevate che grazie ad un teardown del codice di Pokémon GO è stato scoperto che Niantic ha già preparato un sistema per le chat di gruppo e che, verosimilmente, sarà attivato con l’arrivo del prossimo aggiornamento su Google Play Store e App Store.