Google VS. Epic: eccessive le condizioni imposte per Play Store Google ha respinto le richieste che Epic Games aveva proposto per il Play Store. L’azienda di Mountain View, infatti, le ha ritenute insostenibili oltre che egoiste. Tutto ha avuto inizio lo scorso dicembre, quando Epic ha vinto una causa contro Google accusato di aver violato le leggi antitrust degli Stati Uniti riguardo la gestione del proprio Play Store.

Successivamente l’azienda aveva presentato una lista di richieste che, se accettate avrebbero potuto avere un significativo impatto sul funzionamento dello Store. A questo punto, Google ha presentato un’ingiunzione perché a suo parere le richieste di Epic si allontanano dai reali fatti che sono emersi durante il processo.

Google rifiuta le richieste di Epic per il suo Play Store

L’azienda di Mountain View ha affermato che le richieste richiederebbero al tribunale di stabilire un regime regolatorio globale per i prezzi delle app. E non solo. Porterebbero anche alla richiesta di gestire in modo dettagliato l’ecosistema complesso utilizzato da miliardi di utenti ed anche sviluppatori delle app. Ma quali sono queste richieste?

Quest’ultime includono l’apertura di Android ai negozi di app di terze parti, la rimozione delle restrizioni imposte alle app preinstallate, l’accesso al catalogo app di Google per tutti i negozi ed anche la proibizione delle attività dell’azienda che favoriscono le terze parti. La società di Mountain View crede che assecondando tali richieste perderebbe la capacità di competere nel migliore dei modi. Allo stesso tempo ne verrebbero danneggiati anche gli utenti e gli sviluppatori Android.

A tal proposito, Wilson White, Vice President of Government Affairs & Public Policy di Google, ha dichiarato che le richieste potrebbero danneggiare privacy e sicurezza dei propri consumatori. Inoltre, Google ha affermato che in questo modo Epic stia cercando di migliorare la propria posizione. Le richieste poste, inoltre, secondo Google, vanno oltre il verdetto emerso dal processo negli Stati Uniti. Risultano essere superflue considerano che era già stato raggiunto un accordo precedente con gli avvocati.

Tim Sweeney, CEO di Epic Games, ha invece espresso la propria insoddisfazione riguardo l’accordo precedentemente raggiunto. Inoltre, ha sottolineato quanto è importante l’applicazione delle leggi antitrust per ripristinare la concorrenza in relazione ai prezzi delle app.

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