Apple Store: in arrivo l'emulatore multipiattaforma Provenance L’arrivo di Provenance sull’App Store di Apple è sempre più vicino. La conferma del lancio dell’emulatore multipiattaforma è arrivata dal suo stesso sviluppatore principale. Appena qualche giorno fa la situazione era ancora abbastanza incerta considerando che il team legale di Nintendo aveva intimato allo sviluppatore di desistere ai sensi dell’americano Digital Millennium Copyright Act (DMCA). In un secondo momento è emerso che il problema era relativo a tracce di codice di un emulatore di Switch, Yuzu. Quest’ultima è stata chiusa dalla società nipponica qualche settimana fa perché ritenuta responsabile di favorire la pirateria. Una volta rimosso il codice Yuzu, lo sviluppatore Joseph Mattiello era pronto per iniziare i Beta test pubblici

Apple da il benvenuto a Provenance sul suo App Store

Tra qualche giorno Provenance dovrebbe già fare il proprio debutto nel programma TestFlight che offre agli utenti la possibilità di testare software non definitivi in sicurezza e semplicità. Provenance non è il primo emulatore presente sull’App Store. Già altri ci sono arrivati da quando Apple ha deciso di ammetterli. La decisione è arrivata dopo una sentenza fornita da un tribunale americano che ha stabilito che questo tipo di software non costituisce pirateria.

Provenance interessa molto gli appassionati per una serie di motivi. Prima fra tutte supporta molte più console e piattaforme rispetto a quelle di altri emulatori. Inoltre, è considerata un’app universale e quindi supporta fin da subito gli iPad Apple. Quanto detto lascia sperare anche sulla durata della fase di Beta test prima del lancio in forma stabile.

Purtroppo, però sembra che bisognerà rinunciare ad almeno qualche console. In particolare, si parla di Nintendo. A tal proposito, Mattiello ha spiegato che Wii e GameCube si basano su processori con architettura differente. La traduzione della loro lingua con una che possa essere comprensibile per i chip dei dispositivi iPhone ed iPad è un processo troppo lento e decima il framerate portandolo al di sotto della soglia di usabilità. L’unica soluzione possibile sarebbe quella di utilizzare il sottosistema JIT (Just-In-Time), ma Apple lo concede solo ad un numero minimo di sviluppatori terzi ed anche se Mattiello ne aveva fatto richiesta, l’azienda di Cupertino l’ha rifiutata.

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