Il quasar è l'oggetto più luminoso del cosmo

I segreti dell’Universo sono ancora quasi tutti da svelare. Soltanto a partire dal secolo precedente l’uomo si è avvicinato a sfiorare solamente la superficie di quello che si cela sopra il nostra cielo.

L’esplorazione del cosmo è una sfida continua che appassiona da sempre gli esseri umani, infatti la domanda: ‘Siamo solo nell’universo?’ è un interrogativo che tutti ci poniamo almeno una volta nella nostra vita.

Le Agenzie Spaziali fanno il loro meglio per cercare di carpire quante più informazioni possibili su cosa ci circonda.

Solo negli ultimi giorni infatti è stata effettuata un’incredibile scoperta astronomica grazie all’individuazione dell’oggetto più luminoso dell’intero cosmo.

Quasar, tutto quello che c’è da sapere sull’oggetto più luminoso

L’oggetto più luminoso in tutto l’Universo è stato scoperto dall‘Università Nazionale Australiana e viene denominato J0529-4351 ed è un quasar.

Il quasar è un nucleo galattico attivo in grado di emettere grandi quantità di energia. La fonte di energia nei quasar è attribuita all’accumulo di materia in un buco nero supermassiccio.

Per quanto riguarda il buco nero che fornisce energia al quasar, esso presenta una massa incredibile che è paragonabile a circa 17 miliardi di nostri Soli.

Questo quasar in particolare, scoperto per la prima volta nel 1980 e scambiato per una stella troppo luminosa, brilla con un’intensità pari a quella di 500.000 Soli.

Samuel Lai, dottorando all’Università Nazionale Australiana, afferma che: “Tutta questa luce proviene da un disco di accrescimento caldo che misura sette anni luce di diametro: deve essere il disco di accrescimento più grande dell’universo

Ma l’informazione che più di tutte ha stupito gli astronomi è la quantità di massa che J0529-4351 accumula ogni singolo giorno. Infatti ogni secondo entrano 23.000 miliardi di miliardi di tonnellate di materia all’interno del buco nero.

Le immagini del quasar sono davvero spettacolari e non fanno altro che aumentare il senso di minuziosità umana in confronto alla grandezza dell’Universo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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