gatti

Una recente ricerca condotta dalla Professoressa Jennifer Vonk e il suo team presso l’Oakland University ha gettato nuova luce sulle capacità di riconoscimento vocale dei felini, confrontando i gatti domestici con i loro cugini selvatici.
Lo studio si è concentrato su come i felini reagiscono alle voci umane familiari e non familiari, svelando interessanti differenze comportamentali.

I risultati hanno mostrato che i gatti domestici e i felini selvatici hanno reazioni contrastanti alle voci umane.
I gatti domestici hanno dimostrato una maggiore prontezza e intensità nel rispondere alle voci familiari. Manifestando comportamenti come la rotazione della testa e il movimento delle orecchie.
Questo suggerisce una forte capacità di riconoscimento vocale nei gatti domestici, simile a quanto osservato in altre specie sociali.

Felini selvatici vs gatti domestici: il ruolo del contatto umano

Contrariamente alle aspettative, non c’è stata una differenza significativa nelle risposte tra i gatti allevati dagli umani e quelli cresciuti dalle madri. Questo indica che il contatto diretto con gli esseri umani potenzia l’abilità dei gatti nel distinguere le voci, indipendentemente dal loro background di allevamento.
In altre parole, l’interazione con gli umani sembra influenzare positivamente le capacità cognitive dei gatti. Permettendo loro di riconoscere voci familiari con maggiore facilità.

Questa scoperta sfida l’idea tradizionale dei felini come animali distaccati e meno socievoli rispetto ad altri animali domestici. Dimostra che i gatti hanno una notevole capacità di riconoscimento vocale, che non dipende esclusivamente dall’addomesticamento o dalla storia sociale dell’animale. Questo solleva interrogativi interessanti sulla natura della cognizione sociale nei felini e apre la strada a ulteriori ricerche sull’argomento.

Prospettive future

La ricerca della Professoressa Vonk non si ferma qui. Il suo team sta esplorando se i felini cercano l’interazione con gli umani familiari di fronte a compiti insolubili e sta investigando il riconoscimento di umani familiari anche in altre specie, come serpenti e gufi. Questi studi potrebbero rivelare nuovi aspetti della cognizione sociale negli animali e avere implicazioni significative per il benessere e la cura degli animali domestici.

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