Unione

L’ Unione Europea ha raggiunto un accordo provvisorio cruciale per il diritto alla riparazione. Un’iniziativa mirata a promuovere la riparazione di beni danneggiati o difettosi anziché optare per la sostituzione, un trend che ha dominato gli ultimi decenni. Questa direttiva si presenta come una risposta strategica per combattere l’inquinamento e affrontare il problema crescente dei rifiuti. Attualmente, l’Europa si trova ad affrontare cifre insostenibili in termini di emissioni di CO2, utilizzo di risorse e produzione di rifiuti, rendendo imperativo un cambiamento di rotta.

Riparare per un futuro sostenibile: la visione dell’Unione Europea

Con l’accordo raggiunto, l’Unione Europea segna una netta direzione verso la promozione della riparazione anziché dello smaltimento. Questo approccio non solo offre una seconda vita ai beni, ma genera anche nuove opportunità lavorative di qualità.
Ma non è tutto, in quanto, riduce gli sprechi, limita la dipendenza da materie prime estere e protegge l’ambiente. Queste parole sono state sottolineate da Alexia Bertrand, Segretaria di Stato belga per il Bilancio e la Protezione dei Consumatori.

Al momento, è più conveniente gettare via un prodotto danneggiato anziché ripararlo, ma l’UE sta lavorando per ribaltare questa tendenza. Sfruttando il fatto che il 77% dei cittadini europei è disposto a preferire la riparazione alla sostituzione, si spera di creare un cambiamento culturale che favorisca la riparazione come scelta prioritaria.

Strumenti per un’industria della riparazione più attraente

La direttiva propone una serie di strumenti per rendere la riparazione più allettante per i consumatori e gli operatori del settore. Tra questi vi sono:

  • La possibilità per i consumatori di richiedere la riparazione di beni tecnicamente riparabili direttamente ai produttori;
  • l’introduzione di un modulo standardizzato per fornire informazioni trasparenti sulle riparazioni;
  • la creazione di una piattaforma online europea per facilitare il contatto tra consumatori e riparatori.

Con l’accordo raggiunto, i consumatori avranno la possibilità di scegliere tra la sostituzione del bene danneggiato con uno ricondizionato o la riparazione dello stesso. Questa pratica sarà incentivata dalla possibilità di estendere la garanzia del prodotto di altri 12 mesi nel caso si scelga la riparazione anziché la sostituzione.

L’accordo provvisorio tra il Consiglio e il Parlamento europei rappresenta solo il primo passo. Ora è necessaria l’approvazione formale da parte di entrambe le istituzioni per dare il via a una nuova era di sostenibilità ambientale e di opportunità nel settore della riparazione.

Articolo precedenteIliad: l’offerta business si espande nei punti vendita Space
Articolo successivoMazda rinnova il suo impegno nella ricerca del motore rotativo