Un viaggio nel progetto che ha utilizzato droni e tecnologie all'avanguardia per mappare le radiazioni nell'area di Chernobyl
Un viaggio nel progetto che ha utilizzato droni e tecnologie all’avanguardia per mappare le radiazioni nell’area di Chernobyl

A più di tre decenni dal tragico disastro nucleare di Chernobyl, la sua zona di esclusione continua a riservare sorprese affascinanti. Un team di ricercatori dell’Università di Bristol, all’interno del consorzio National Centre for Nuclear Robotics, ha recentemente portato a termine un ambizioso progetto: la realizzazione di una mappa accuratadelle radiazioni nell’intera area, utilizzando droni e tecnologie all’avanguardia.

L’obiettivo primario del progetto era quello di individuare e quantificare i livelli di radiazioni gamma e neutroniche in tutta la zona, soprattutto considerando l’aumento del turismoe gli sforzi delle autorità ucraine per sfruttare spazi vietati per la produzione di energia solare.

 

Livelli di radiazioni impressionanti rilevati in alcune zone

Il team, guidato da Tom Scott della Scuola di Fisica dell’Università di Bristol, ha impiegato una flotta di droni in 50 voli, coprendo un’area di 15 km2 in 10 giorni. Utilizzando tecnologie di spettrometria a raggi gamma precedentemente applicate a Fukushima, i ricercatori hanno ottenuto una mappa dettagliata delle radiazioni, concentrandosi su punti della zona ancora inesplorati.

Il percorso della ricerca ha attraversato il villaggio di Buriakivka, distante 13 km dall’epicentro del disastro, toccando luoghi come Kopachi, un villaggio quasi completamente smantellato, fino a giungere alla famigerataForesta Rossa. Quest’ultima, una pineta di circa 4 km2, ha mantenuto il suo colore rosso a causa dell’esplosione nucleare ed è diventata una delle zone più radioattive al mondo, con livelli di esposizione alle radiazioni pari a un anno in poche ore.

Nonostante le informazioni pregresse sulla radioattività della Foresta Rossa, il team ha scoperto “punti inaspettati” con livelli di radiazioni superiori alle aspettative. Tom Scott ha dichiarato che mentre parte della radioattività è diminuita, alcuni radioisotopi con emivita molto lunga sono ancora presenti, rendendo essenziale una mappa precisa per comprendere le zone potenzialmente pericolose nel lungo periodo. Oltre al rischio per i turisti, essa potrebbe essere fondamentale per le autorità che stanno considerando l’utilizzo di spazi nella zona di esclusione per progetti di energia solare. La presenza di radiazioni ancora elevate potrebbe influenzare la scelta delle aree adatte per tali progetti.

Il lavoro del team di ricercatori fornisce una prospettiva dettagliata e attuale sulla situazione radiologica a Chernobyl, rimarcando l’importanza continua della sorveglianza e della comprensione degli impatti a lungo termine di uno dei peggiori disastri nucleari della storia.

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