Usare l’AI in affari? Buona idea, ma bisogna sbrigarsi L’intelligenza artificiale generativa (GenAI) è stata oggetto di intensa attenzione mediatica, ma molte aziende restano scettiche riguardo alla sua immediata capacità di migliorare i profitti. Un recente sondaggio condotto dal Boston Consulting Group (BCG) e presentato al World Economic Forum di Davos ha suddiviso le aziende in due categorie: i “vincenti“, che hanno già riconosciuto il potenziale dell’AI, e gli “osservatori“, che preferiscono attendere. I risultati del sondaggio, basati su oltre 1.400 dirigenti intervistati, indicano che oltre il 90% dei manager adotta un approccio prudente.

Il 71% dei dirigenti intervistati ha dichiarato l’intenzione di aumentare gli investimenti tecnologici nel corso dell’anno, rispetto al 60% nel 2023, e un’ampia maggioranza (85%) prevede di incrementare la spesa per AI e GenAI. Eppure, nonostante l’aumento degli investimenti, il BCG sostiene che molte organizzazioni non stanno facendo abbastanza per sfruttare appieno i vantaggi dell’AI.

Il BCG, infatti, avverte che attendere potrebbe comportare il rischio di perdere il treno dell’innovazione, poiché il 2024 è identificato come l’anno in cui la GenAI avrà un impatto significativo sulle aziende.

Grande corsa per utilizzare l’AI

Le sfide principali identificate includono la carenza di competenze (62%), priorità di investimento poco chiare (47%) e l’assenza di una strategia per un’intelligenza artificiale responsabile (42%). Solo il 6% delle aziende ha formato oltre il 25% del proprio personale sugli strumenti GenAI, mentre il 45% dei dirigenti di alto livello ammette di non avere ancora linee guida sull’uso dell’AI e della GenAI sul lavoro.

Alcune aziende stanno adottando un approccio proattivo, pianificando investimenti consistenti in AI e GenAI. Il BCG suggerisce che queste imprese potrebbero ottenere risparmi sui costi del 30% rispetto ai concorrenti e una probabilità del 50% superiore di ottenere risparmi superiori al 10%.

Inoltre, secondo il BCG, per avere successo con la GenAI, le aziende devono prestare attenzione ai costi di utilizzo della tecnologia. Attualmente, solo il 19% dei dirigenti considera i costi come la principale preoccupazione nella scelta di soluzioni AI e GenAI.

Infine, il BCG sottolinea l’importanza dell’adozione e della comprensione dei principi dell’AI responsabile. Le aziende coinvolte in queste iniziative possono ottenere fino al 58% in più di vantaggi per il proprio business rispetto a quelle che non sono coinvolte. In un panorama normativo complesso e in evoluzione, la comprensione e l’adesione ai principi di correttezza, equità, trasparenza, privacy e responsabilità diventano chiave per il successo aziendale nell’era dell’intelligenza artificiale.

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