Life2vec è la nuova intelligenza artificiale che prevede la tua morte

Al giorno d’oggi l’intelligenza artificiale ha preso profondamente piede all’interno della vita di ognuno di noi, utilizzare infatti un chatbot multimediale è diventata un’abitudine di molti che usufruiscono delle sue funzionalità per alleggerire i carichi di lavoro ma anche per svagare e fare domande domande su svariati temi.

Questa dinamica ha da sempre diviso il mondo scientifico in due, numerosi sono i detrattori di questa tecnologia tra cui spicca una figura di riferimento ovvero il professor Wooldridge di Oxford, esperto del settore che diffida dal comunicare le proprie informazioni o le proprie idee all’intelligenza artificiale dal momento che una volta fatto ritrattare è assolutamente impossibile.

 

Non comunicate i vostri dati

Secondo il professore di Oxford comunicare i propri dati con un’intelligenza artificiale o in intrattenere una conversazione con essa non è una brillante idea dal momento che tutte le informazioni che trapelano verranno inserite all’interno del database e utilizzate per addestrare i modelli successivi, come se non bastasse secondo il professore l’intelligenza artificiale non è in grado di dare risposte coerenti come farebbe un essere umano dal momento che quest’ultima è priva di empatia e simpatia, dunque non sarà mai in grado di contestualizzare come farebbe un essere dotato di coscienza, come se non bastasse una volta inserite le proprie idee all’interno del database riuscire a ritrattarle e assolutamente impossibile in quanto  è difficilissimo recuperare quello specifico dato.

Dunque il professore di Oxford invita gli utenti a evitare di comunicare le proprie idee o il proprio orientamento politico dal momento che l’intelligenza artificiale non sarebbe in grado di offrire risposte o feedback corretti e coerenti.

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