Attenzione alla truffa che gira su WhatsApp

Le truffe online sono sempre più comuni e colpiscono tanti utenti che si vedono sottrarre ingenti quantità di denaro dai propri conti bancari.

L’obiettivo dei malintenzionati è sempre lo stesso, riuscire a sottrarre delle informazioni personali come i dati anagrafici e bancari con il fine ultimo di accedere ai conti e rubare dei soldi.

I metodi però sono differenti e cambiano a seconda del tipo di truffa che si vuole compiere. Per quanto riguarda quelle online vanno molto di moda alcuni tipi in particolare.

Probabilmente la più famosa, e anche la più conosciuta, è la truffa del phishing che consiste nell’invio di SMS, email o addirittura telefonate ingannevoli da parte dei malintenzionati che si fingono degli enti pubblici e privati come le banche, la posta oppure l’INPS.

Attenzione a questo messaggio su WhatsApp

Negli ultimi giorni sta girando una truffa in particolare a cui bisogna fare davvero tanta attenzione.

Ad alcuni utenti è arrivato un SMS sospetto con il seguente testo:Ciao papà ho perso il telefono, questo è il mio numero nuovo! Scrivimi su WhatsApp. Puoi cancellare il mio vecchio numero di telefono’. 

Si tratta di una truffa con la quale i malintenzionati cercano di sottrarre informazioni agli utenti ignari.

La testimonianza arriva anche da un noto avvocato di Macerata, Nicola Perfetti, che sui social ha condiviso la storia con in allegato lo screenshot dell’SMS truffa.

‘Stavo lavorando quando mi è arrivato il messaggio, immagino fosse un tentativo iniziale di una truffa, lo si capiva già dal mittente “Sms” quindi probabilmente è stato mandato da un computer. Ma al di là di tutto mio figlio mi chiama “babbo”, non “papà” quindi era evidente che non potesse essere stato lui a inviarmelo, poi mio figlio ha 13 anni non è che ne ha 25 e sta a Milano, è qui a Macerata, se avesse perso il cellulare mi avrebbe chiamato la madre o lui da un telefono fisso o me lo avrebbe detto a voce. Mi ha ricordato molto quelle mail che giravano diverso tempo fa, una arrivò anche a mio padre: usavano il tuo account per mandare una mail dicendo che eri all’estero, avevi finito i soldi e chiedevano di fare un versamento per poter tornare in Italia.’

 

 

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